29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Alimentazione e salute

Attenzione a come cuocete le patate: potrebbero causare il cancro

L'acrilammide, o acilamide, causa il cancro negli animali e si deduce possa farlo anche negli esseri umani. Cautela nella cottura degli alimenti

Acrilamide e patate
Acrilamide e patate Foto: Shutterstock

La cottura degli alimenti, ormai è assodato, potrebbe incidere sul nostro stato di salute. A tal punto da aumentare notevolmente il rischio di contrarre il cancro. Se prima tutto ciò era solo un’ipotesi ora arrivano conferme dalla Food Standards Agency (FSA). Come sempre, sul banco degli imputati c’è una sostanza a noi molto nota: l’acrilammide.

Tutta colpa della cottura
Il pericolo non deriverebbe tanto dal tipo di alimento quando dalla sua cottura. Però vi sono alcuni cibi che sono più a rischio di altri e sono quelli che contengono amidi. È bene quindi prestare molta attenzione alle temperature a cui sottoponiamo pane, patatine fritte e patate. Negli animali una cottura elevata di tali alimenti provoca il cancro, ma gli scienziati ritengono che ciò possa verificarsi anche negli esseri umani.

Cautela nell’uso dei cibi ad alto contenuto di acrilammide
«Non si può puntare a singole persone ed affermare che la persona ha contratto il cancro a causa della quantità di acrilammide nella sua dieta, ma poiché i meccanismi con cui essa ha questo effetto negli animali ci si aspetta che si verifichi la stessa cosa negli esseri umani e non è qualcosa possiamo ignorare», dichiara Steve Wearne direttore dell’FSA.

Non bisogna stravolgere la propria dieta
«Non vi stiamo chiedendo di evitare determinati alimenti o gruppi di alimenti, ma variare la vostra dieta in modo da appianare il rischio. E non stiamo neppure dicendo alle persone di preoccuparsi per il pezzo occasionale di cibo o un pasto che è troppo cotto. Si tratta di gestione del rischio in tutta la vostra vita», continua Wearne.

Quali sono gli alimenti a rischio?
Come detto, tra gli alimenti di uso più comune che sono più a rischio di sviluppare acrilammide ci sono gli alimenti amidacei, in particolare le patate. Ma anche i cracker, cereali, biscotti, caffè, pane, ortaggi di vario tipo possono provocare lo stesso problema. Ciò a cui si deve prestare attenzione è la temperatura: non dovrebbe superare i 210 gradi Centigradi, la doratura – più è elevata più c’è acrilammide – e la secchezza. Paradossalmente un prodotto cotto in forno è più rischioso di uno cotto in padella. Nel caso delle patate, per esempio, il rischio non sussiste neppure a temperatura elevata se cotte a vapore. Quindi, ribadiamo ancora una volta che non è la frittura ad essere direttamente collegata con l’acrilammide. Inoltre, in quest’articolo, viene spiegato come ridurne la formazione con semplici stratagemmi.