24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Gravidanza ed evoluzione

Il parto cesareo causa cambiamenti evolutivi in negativo nell’essere umano

Se il bacino della donna è stretto, ma poi ci passa un neonato che è più grande c’è un motivo evolutivo ben preciso. È praticamente quasi impossibile che un neonato non riesca a uscire, per cui il ricorso al parto cesareo è spesso arbitrario e, in più, può causare un cambiamento evolutivo

Il parto naturale è preferibile al taglio cesareo
Il parto naturale è preferibile al taglio cesareo Foto: Shutterstock

VIENNA – Il neonato è di certo più grande del bacino della mamma. Eppure ci passa comunque e, anche se doloroso, il parto avviene in modo naturale da centinaia di migliaia di anni. Spesso però, a molte donne viene consigliato il parto o taglio cesareo perché, si ritiene, il bambino non possa uscire. Questo ricorso tuttavia spesso è arbitrario e inutile. In più, secondo quanto scoperto dai ricercatori austriaci, il troppo ricorso al taglio cesareo ha causato un problema: le donne potrebbero davvero non riuscire più a partorire naturalmente.

Bacino piccolo, bambino grosso
L’ascesa dei tagli cesarei negli ospedali ha causato un effetto collaterale degno di nota. Gli scienziati del Dipartimento di Biologia teorica presso l’Università di Vienna (Austria) hanno scoperto che il divario tra le dimensioni del bacino della mamma e quelle del neonato si è ampliato negli ulti dieci anni, passando dal 10% al 20%. Questo significa che prima o poi, se si continua così, i neonati davvero potrebbero non passare più attraverso il bacino. «L’evoluzione sta avvenendo anche nella nostra società moderna – spiega il prof. Philipp Mitteroecker – Ma, il bacino femminile umano è rimasto piccolo, nonostante l’evoluzione. «Le dimensioni della testa infantile e le spalle sono molto vicine e superano persino le dimensioni del canale del parto della madre negli esseri umani. E questo è molto diverso dagli altri mammiferi», ha aggiunto la dott.ssa Wenda Trevathan antropologa alla New Mexico State University.


Partorire fa male
Il parto è doloroso, si sa. È sempre stato così, ma c’è un perché. «Le contrazioni del travaglio sono probabilmente dolorose per la maggior parte dei mammiferi – ha sottolineato Trevathan – Ma penso che sia giusto dire che il lungo travaglio necessario alla nascita di un bambino umano è più doloroso e difficile che quello apparentemente più breve di altri mammiferi, tra cui le scimmie». Ma avere un bacino più piccolo e stretto, secondo gli scienziati, è perché questo permette agli esseri umani di camminare in posizione eretta, su due piedi.

Bambini più grandi sopravvivono meglio
Un altro motivo per cui i neonati umani sono più grandi è perché questo permette loro di sopravvivere meglio. E l’evoluzione ha favorito tutto ciò. «I dati medici mostrano che i neonati più grandi hanno tassi di sopravvivenza più elevati e sono meno colpiti da diverse malattie», commenta Mitteroecker.

Il parto naturale migliora l’immunità del bambino
Un altro motivo per preferire il parto naturale a quello cesareo è che il sistema immunitario del bambino ne giova. Scegliere dunque il taglio cesareo quando non strettamente necessario può essere deleterio. «I rischi di questa forma di parto in assenza di necessità medica – fa notare il prof. Trevathan – sono grandi sia per la mamma che per il bambino, soprattutto se si considera la funzione immunitaria per tutta la vita del bambino». Precedenti studi hanno infatti trovato che il sistema immunitario di un bambino potrebbe beneficiare di un parto vaginale con il contatto di batteri utili nel canale materno del parto. I risultati completi dello studio sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).