26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Dermatologia e salute

L’acne sarà anche brutto a vedersi, ma fa vivere più a lungo

A sorpresa, una ricerca scopre che i ragazzi che soffrono o hanno sofferto di acne vivono più a lungo dei propri coetanei dalla ‘pelle pulita’. Il corpo dei ‘brufolosi’ pare invecchi più lentamente anzichenò

Acne, fa vivere più a lungo
Acne, fa vivere più a lungo Foto: Shutterstock

LONDRA – I brufoli fanno bene alla longevità. Questo in sostanza il messaggio che arriva da un nuovo studio condotto dai ricercatori del King’s College di Londra. I ragazzi che soffrono o hanno sofferto di acne, pare infatti godano dell’azione sui globuli bianchi che porterebbe i globuli bianchi addetti alla protezione della pelle a far invecchiare meno o più lentamente il corpo, rispetto a chi invece non ha avuto problemi di brufoli

A parte certi casi
L’acne può avere diversi livelli o gravità. C’è infatti quella che causa numerose lesioni e lascia cicatrici che rimangono per tutta la vita. A parte questi casi, ‘visibili’, secondo quanto emerso dallo studio, gli ex ‘brufolosi’ presentano una pelle più giovane quando abbiano 40 o 50 anni rispetto ai coetanei. In più, anche l’età biologica del loro corpo pare essere meno avanzata – come se il loro corpo invecchiasse più lentamente. In media, chi aveva sofferto di acne risultata ‘più giovane’ di circa cinque o sei anni, rispetto ai coetanei.

Una rivincita
Chi dunque ha sofferto di acne da giovane, e patito per questa condizione che spesso viene vissuta male, può in qualche modo prendersi la rivincita sugli altri dalla ‘faccia pulita’. «Questa è una grande notizia per coloro che hanno subito il trauma dell’acne durante l’adolescenza o da ventenni – commenta la dermatologa Veronique Bataille, coautrice dello studio – Possono soffrire quando sono giovani, ma raccoglieranno i benefici quando sono più grandi. Io e i mei colleghi vediamo spesso le persone hanno avuto in precedenza avevano l’acne, come paffuti e con la pelle senza rughe nei loro quaranta e cinquanta anni. La loro pelle – prosegue Bataille – produce in genere più siero, che agisce come una crema idratante gratuita, e mantiene loro un aspetto giovane. Ora il nostro studio mostra che il resto del corpo può rimanere ugualmente giovanile».

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Una protezione in più
Dietro all’effetto longevità evidenziato nelle persone che hanno sofferto di acne, pare sia dovuto ai globuli bianchi addetti alla protezione della pelle. In questi soggetti, i ricercatori hanno trovato che i globuli bianchi hanno ‘cappucci’ protettivi più lunghi alle estremità dei loro cromosomi: i cosiddetti telomeri. Questi cappucci aiutano a prevenire il deterioramento, o la fusione con i loro vicini durante la divisione cellulare, di cromosomi o di pacchetti di Dna. Nel normale processo d’invecchiamento, i telomeri si accorciano gradualmente, portando alla morte cellulare. Precedenti studi hanno dimostrato che la lunghezza dei telomeri dei globuli bianchi può essere predittiva dell’invecchiamento biologico ed è collegata con la lunghezza dei telomeri in altre cellule del corpo.

Invecchiare meno
«Per molti anni i dermatologi hanno individuato che la pelle di chi soffre di acne sembra invecchiare più lentamente rispetto a coloro che non hanno avuto l’acne nella loro vita – sottolinea il dottor Simone Ribero – Anche se questo è stato osservato in ambito clinico, il motivo di tutto ciò è stato in precedenza poco chiaro. I nostri risultati suggeriscono che la causa potrebbe essere legata alla lunghezza dei telomeri, che sembra essere diversa in chi soffre di acne e porta le loro cellule a essere protette contro l’invecchiamento».

Lo studio
I ricercatori hanno coinvolto in questo studio 1.205 coppie di gemelli femmine. Di queste, un quarto ha sofferto di acne durante l’adolescenza o da giovani. I risultati delle analisi condotte sui telomeri dei globuli bianchi e sulla loro lunghezza, pubblicati insieme allo studio sulla rivista Journal of Investigative Dermatology, hanno rivelato che chi aveva sofferto di acne aveva telomeri più lunghi e, pertanto, un’età biologica minore rispetto alle controparti che non avevano sofferto di acne.