20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Asana Yoga

3 posizioni yoga (asana) per ridurre il rischio di artrite

Le posture yoga che donano flessibilità alle articolazioni e ai muscoli, ritrovando facilmente la libertà di movimento. Tutti i benefici e le controindicazioni

Asana yoga per prevenire l'artrite
Asana yoga per prevenire l'artrite Foto: Shutterstock

La rigidità muscolare e articolare è un problema sempre più frequente. La colpa è, in parte, dovuta alla vita sempre più sedentaria che conduciamo. Sono poche, infatti, le persone che non passano il proprio tempo sedute su una sedia in ufficio. E anche quando si arriva a casa, il risultato non cambia: tra il percorso in macchina e la TV dopo cena, il tempo che si dedica al movimento è davvero irrisorio. Tuttavia, come recita un detto arcinoto: prevenire è meglio che curare. Ed è proprio il caso dello yoga che, se praticato con costanza almeno un paio di volte a settimana, può aiutare a mantenere in forma le articolazioni e prevenire l’artrite. Ecco i tre asana migliori.

Trikonasana, la posizione del triangolo
Questo asana (o postura) fa parte dei 12 principali dell’Hata Yoga. È particolarmente utile per stimolare tutti gli organi della regione addominale. Per tale motivo, potrebbe anche migliorare la digestione, l’acidità di stomaco e le funzioni gastrointestinali, compresa la stitichezza. Come per la maggior parte delle posizioni, anche Trikonasana riduce ansia e stress. È molto utile per diminuire la rigidità delle articolazioni di braccia e gambe.

Come si esegue Trikonasana
La posizione del triangolo si esegue in piedi, con le gambe divaricate, posizionandole all’altezza delle spalle. Dopodiché si sollevano le braccia, si distendono verso l’esterno espirando e si ruota il piede sinistro verso destra, all’esterno, di circa 60 gradi, mentre il piede destro si gira all’interno ruotandolo di novanta gradi. A questo punto porta il busto alla tua destra in maniera che i fianchi siano perpendicolari al tappetino. Piega i fianchi e il braccio verso il piede, in modo che la mano sinistra lo tocchi. In questo modo l’altro braccio potrà essere facilmente disteso verso l’alto. La posizione va mantenuta per cinque respiri, dopodiché si espira per tornare alla posizione di partenza. Il tutto va poi ripetuto dal lato opposto. L’asana non va eseguito se si soffre di emicrania, ipotensione, diarrea o gravi problemi alla schiena.

Gomukhasana, la posizione del muso di vacca
Il nome potrebbe far sorridere, ma la postura è ideale per chi ha problemi di articolazioni. È molto utile per rendere più flessibili le spalle, il collo, le anche, i gomiti e persino le dita della mano. L’asana permette di migliorare la circolazione a livello articolare e migliorare naturalmente la produzione di liquido sinoviale – fondamentale per lubrificare le articolazioni. Infine, se praticata con il giusto livello respiratorio sembra migliorare l’attività cardiaca e polmonare.

Come si esegue Gomukhasana
Siediti su un tappetino con la schiena dritta e le gambe distese in avanti – questa posizione si chiama dandasana. A questo punto piega le ginocchia e porta il piede sinistro sotto quello destro, posizionandolo quasi a livello dell’anca. Fai la stessa cosa con l’altro piede. Controlla che i glutei siano sempre appoggiati al tappetino. Ora prendi la mano destra, piega il gomito e posizionalo dietro la schiena con la punta delle dita rivolte verso l’alto. Posiziona la mano sinistra sopra la testa e piegala verso il basso cercando di afferrare l’altra mano. È fondamentale che durante il mantenimento della posizione le scapole spingano verso le vertebre dorsali, in maniera da allargare la cassa toracica. Se le mani non toccano bene, non preoccuparti, avvicinale il più possibile. Con il tempo vedrai che la posizione ti verrà più semplice.

Vrksasana, la posizione dell’albero
È una delle posizioni yoga più classiche e conosciute. Apporta grandi benefici ai muscoli e alle articolazioni di ginocchia, caviglie, anche, spalle, gomiti e mani. In più, è fondamentale per aiutare a ritrovare l’equilibrio e allenare, così, l’intero sistema propriocettivo.

Come si esegue Vrksasana
Si tratta di un’altra posizione che va praticata in piedi. A differenza di Trikonasana, però, le gambe non devono essere divaricate ma unite. Inoltre, nell’asana dell’albero, il peso non può essere distribuito totalmente in maniera uniforme. Prima di iniziare, quindi, scegli la gamba in cui vuoi distribuire maggior peso e solleva l’altra. Posiziona, ora, il piede verso l’interno della gamba che è rimasta in posizione eretta, quasi a livello del cavo popliteo o ginocchio. Il tallone va posto sul lato interno della coscia, il più possibile vicino al bacino. A questo punto non resta altro da fare che un ultimo sforzo: solleva entrambe le braccia verso l’alto e unisci i due palmi delle mani, a mo’ di preghiera. Uno degli aspetti più importanti di tale pratica è quello di riuscire a mantenere molto bene l’equilibrio. Aiutati attraverso una respirazione lunga, profonda e molto costante. Tutto ciò, secondo questa antica disciplina, ha lo scopo non solo di donare equilibrio al corpo, ma anche di offrire il massimo della stabilità a livello mentale. Infatti il simbolo dell’albero rievoca proprio la resistenza e la flessibilità alle intemperie con il tronco che contrasta gli urti e le radici che rimangono sempre ancorate al terreno, anche in caso di forte vento. L’asana è controindicato in chi soffre di cefalea, insonnia e infortuni al ginocchio. In tale caso la posizione dovrebbe essere praticata solo in presenza di personale qualificato. Inoltre, se si soffre di ipertensione è consigliabile non sollevare troppo le braccia verso l’alto.