29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Salute

Isolato in Italia un nuovo super batterio, è una «grave minaccia per la salute»

La scoperta da parte del laboratorio di Microbiologia Clinica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (Firenze) desta grande preoccupazione. Gli scienziati hanno infatti isolato un nuovo super batterio resistente alla colisitina, un antibiotico considerato salvavita. Una nuova seria minaccia per la salute

FIRENZE – La minaccia dei super batteri resistenti agli antibiotici non accenna a placarsi; anzi, ogni giorno che passa pare aumentare sempre più. E la notizia della scoperta da parte degli scienziati del laboratorio di Microbiologia Clinica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (Firenze) desta grande preoccupazione.

Un nuovo meccanismo
Ciò che si è scoperto in particolare è un nuovo meccanismo di resistenza già osservato in germi patogeni come l’Escherichia coli da animali, altri enterobatteri e in isolati clinici. A dare l'allarme per il nuovo super batterio è l'Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli). Gli esperti fanno avvertono che questo meccanismo induce resistenza all'antibiotico colisitina, considerato un salvavita.

Una grave minaccia
La scoperta e la relativa descrizione del meccanismo di resistenza, conferma l’estrema attenzione con la quale «occorre monitorare l’evoluzione genetica di quei batteri che possono costituire una grave minaccia per la salute dei pazienti ricoverati», sottolineano gli scienziati. La minaccia è reale, poiché ceppi di Escherichia coli di origine sia clinica che animale, portatori di questa resistenza, sono stati già trovati anche in Italia. «I risultati cui sono pervenuti i colleghi del laboratorio di microbiologia clinica del Careggi di Firenze – commenta Pierangelo Clerici, presidente dell'Amcli e direttore U.O. Microbiologia A.S.S.T Ovest Milanese – confermano che il fenomeno della farmaco-resistenza batterica negli ospedali avanza inesorabilmente e che tutte la azioni devono essere messe in atto per cercare di contrastarlo. Su questi temi – prosegue l’esperto – Amcli è stata sempre molto attiva nei progetti di sorveglianza delle antibiotico-resistenze, attraverso il Comitato per lo Studio degli Antibiotici, coinvolgendo la partecipazione di una rete di Laboratori di Microbiologia Clinica estesa sul territorio nazionale. Confermiamo la necessità di creare un tavolo di confronto attivo sul monitoraggio che i laboratori di microbiologia clinica ogni giorno svolgono al fine di identificare strategie comuni di prevenzione e trattamento di quella che a tutti gli effetti costituisce una delle più gravi crisi sanitarie cui dobbiamo dare risposte certe».

  • L’Escherichia coli. Tra gli oltre 170 sierotipi diversi (o ceppi), l’E. coli è la più nota specie del genere Escherichia. Si trova naturalmente nell’intestino umano e di diversi animali – per lo più mammiferi. La maggior parte dei ceppi di questo batterio sono innocui, tuttavia ne esistono alcuni che possono causare un’infezione anche grave, mettendo a rischio la salute e la vita. Un’infezione da E. coli di solito avviene a causa di acqua o cibo contaminati. In genere alimenti crudi, o poco cotti. I sintomi principali sono crampi addominali, vomito, diarrea con anche sangue. A maggiore rischio sono i bambini e gli anziani. Tra le forme più aggressive, come ormai noto, vi sono quelle che albergano negli ospedali e nei posti di degenza in genere. Per l’Escherichia coli da contaminazione alimentare, le più semplici forme di precauzione sono un’igiene adeguata e la cottura dei cibi, dato che il calore neutralizza il batterio.

Una spada di Damocle
Come ricordato poco tempo fa anche dalle autorità sanitarie, la resistenza agli antibiotici è una spada di Damocle che pende sulle nostre teste. Le stime sono raccapriccianti: si pensa infatti che entro il 2050 i batteri killer uccideranno una persona ogni tre secondi, 10 milioni all'anno. E le infezioni sono sempre più diffuse, tanto che solo in Italia colpiscono dall’8 al 15% dei pazienti.