24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Gravidanza e salute

Il fumo materno può danneggiare le cellule cerebrali del bambino

Uno studio mostra che fumare in gravidanza può avere effetti dannosi sulle cellule del cervello per molto tempo anche dopo la nascita del bambino

Fumare in gravidanza danneggia il cervello del bambino
Fumare in gravidanza danneggia il cervello del bambino Foto: Shutterstock

YALE – Fumare in gravidanza fa male sia alla mamma che al bambino. Un nuovo studio dell’Università di Yale, mostra che il fumo può avere effetti negativi sulle cellule cerebrali anche per molto tempo dopo la nascita. La precoce esposizione alla nicotina può infatti innescare cambiamenti genetici diffusi che influenzano la formazione nel tempo delle connessioni tra le cellule cerebrali.

Molti gli effetti dannosi
Nello studio, pubblicato su Nature Neuroscience, i ricercatori sono riusciti a offrire una spiegazione circa il collegamento tra il fumo materno e le alterazioni comportamentali, come la sindrome da iperattività e deficit di attenzione (ADHD), disturbi della condotta e la dipendenza. Questo collegamento pare sia dovuto all’influenza della nicotina su un master regolatore dei pacchetti di DNA, che a sua volta influisce sull’attività dei geni cruciali per la formazione e la stabilizzazione delle sinapsi tra le cellule cerebrali.

Il collegamento
La dott.ssa Marina Picciotto, autore senior dello studio e Charles BG Murphy, professore di Psichiatria del Child Study Center e del Dipartimento di Neuroscienze e Pharmacology, hanno rilevato che l’incapacità di concentrarsi è il segno distintivo del disturbo da deficit di attenzione e iperattività e altri disturbi comportamentali. Tutti questi disturbi sono stati collegati al fumo materno e l’esposizione al fumo di seconda mano. Tuttavia, gli scienziati non hanno trovato quanto l’esposizione ambientale precoce al fumo potrebbe creare problemi comportamentali anni più tardi. «È stato ancora più intrigante scoprire un regolatore dell’espressione genica che risponde a uno stimolo come la nicotina e può modificare le sinapsi e l’attività del cervello durante lo sviluppo», conclude la dottoressa Picciotto.