19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Salute

Curcuma, funziona anche contro ictus e Alzheimer

La curcuma, già nota per la sua attività antinfiammatoria e potenzialmente anticancro, ora pare possa essere un alleato del cervello proteggendolo da ictus e Alzheimer

Curcuma, fa bene anche contro Alzheimer e ictus
Curcuma, fa bene anche contro Alzheimer e ictus Foto: Shutterstock

ROMA – Oggetto di numerosi studi, la curcuma è stata trovata essere più che una semplice spezia. Sono infatti note le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, che possono proteggere da diverse malattie, tra cui anche il cancro. Ora, pare che possa anche proteggere il cervello da ictus e malattia di Alzheimer.

Si è detto molto…
Della curcuma si è ormai detto molto ma, a quanto pare, non tutto. Sì, perché ogni giorno si scopre qualcosa in più. A porre l’accento sulla sua utilità nel proteggere il cervello, grazie a un composto bioattivo che bloccherebbe l’attività dannosa di proteine anomale, è uno studio citato da Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti e pubblicato sul British Journal of Nutrition (BJN).

Un composto attivo
Nello studio citato si è scoperto che un composto contenuto nella curcuma è in grado di stimolare la proliferazione e il differenziamento delle cellule staminali neurali che si trovano nel cervello adulto. Nello specifico, i ricercatori hanno osservato gli effetti del turmerone aromatico, altro componente chiave della curcuma, insieme alla più nota curcumina. I test sono stati condotti in vitro e in vivo su cellule staminali neurali di ratto, coltivate in laboratorio.

Azione sul cervello
I risultati delle sperimentazioni hanno mostrato che il turmerone aromatico non solo non causa morte cellulare, ma in particolari concentrazioni stimola la proliferazione delle cellule staminali neuronali fino all’80%. In più, ne accelera il differenziamento. Osservazioni del cervello di ratti adulti tramite imaging hanno mostrato che la somministrazione di turmerone è associata a una espansione della zona sub-ventricolare e dell’ippocampo, aree cerebrali in cui avviene una neurogenesi, ossia la nascita di nuove cellule nervose. Giovanni d’Agata ricorda che «studi precedenti hanno associato al turmerone la capacità di bloccare l’attivazione delle cellule della microglia che porta alla neuroinfiammazione associata a diversi disturbi neurologici». L’interessante attività del turmerone nel promuovere l’autoriparazione del cervello può portare allo sviluppo di nuove cure di cui andrebbero a beneficiare sia i pazienti affetti da malattie neurodegenerative come la demenza e l’Alzheimer sia coloro che sono a rischio ictus o ne hanno già subìto le conseguenze.