19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Nuova terapia contro la depressione

Depressione, ora si scaccia con una pillola

Trent'anni di ricerche per creare una pillola che libera dal «male oscuro». I primi, eccellenti, risultati sono stati ottenuti dalla fase sperimentale condotta su 24 persone.

BOSTON – La depressione si diffonde, sempre più, a macchia d’olio. Colpisce ogni anno oltre 120 milioni di persone al mondo. I rimedi per contrastarla si sprecano, ma forse, alcuni ricercatori hanno trovato una soluzione realmente efficace, racchiusa in una semplice pillola.

Il farmaco che agisce alla radice
Si chiama Maurizio Fava ed è il ricercatore italiano che da trent’anni è alla ricerca di una cura realmente efficace contro la depressione. È stato lui a coordinare il lavoro condotto dal Massachussetts General Hospital di Boston che, probabilmente, potrà essere confermata come la prima e vera terapia contro la depressione.

Un’azione estremamente rapida
Lo studio, pubblicato su Molecular Psychiatry, mostra come una molecola di nuova concezione, la NSI-189, possa avere un’azione molto rapida, seguita da una lunga durata dell’effetto. Il tutto senza avere quasi alcun effetto collaterale.

Ottimi risultati dalla fase sperimentale
I primi, eccellenti, risultati sono stati ottenuti dalla fase sperimentale condotta su 24 persone. Durante il test tutti i volontari hanno mostrato un’eccellente tollerabilità. Secondo Maurizio Fava, la particolarità del prodotto è la sua caratteristica di essere assorbita dal cervello in tempi brevissimi.

Aumento delle sinapsi, grazie all’azione sul Dna
Nonostante sia ancora tutto in fase di sperimentazione «il farmaco ha mostrato l’abilità di aumentare le sinapsi (ovvero il collegamento tra neuroni) e il volume dell’ippocampo», spiega Maurizio Fava. Il motivo del suo eccellente effetto sarebbe dovuto al fatto che la molecola agisce a livello del Dna. «Ipotesi coerente con il fatto che il farmaco ha un’azione antidepressiva che perdura per circa otto settimane, dopo la sospensione della malattia», continua il ricercatore.

La molecola stimola la neurogenesi
L’efficacia sarebbe anche dovuta alla stimolazione della neurogenesi: «Si tratta di una piccola molecola di una nuova entità chimica». Questo, farmaco, quindi, a differenza di quelli in commercio svilupperebbe la crescita di nuovi neuroni nel cervello del paziente.

Al via la fase due, la pillola in arrivo per il 2018
Maurizio fava spiega all’ANSA che il farmaco è attualmente alla fase 2 e che «coinvolgerà in tutto 220 pazienti, con lo scopo di verificare in via definitiva l’efficacia del farmaco e darà i suoi risultati all’inizio del 2017». Se questa fase andrà a buon fine, ne seguirà una terza che, se confermata, permetterà la vendita del farmaco a partire dal 2018.