16 aprile 2024
Aggiornato 16:00
A rischiare di più sono gli adolescenti

Cannabis: fumo prolugato, cervello spappolato

Più a lungo li fumi, più va in fumo il cervello

Capita nel nostro paese che una notizia ammazzi l’altra. Così mentre abbondano le informazione sul dilagare della cocaina, salita ala ribalta anche per via delle sconvolgenti trans-gedie, è passata quasi  sotto silenzio  l’ultima indagine americana in base alla quale si apprende che deficit cognitivi, defaillance mnemoniche e di attenzione, rallentamento delle capacità di riflettere, nonché ridotta fluidità di linguaggio, sono lo scotto da pagare per un consumo prolungato di cannabis.

Si ha un bel dire che gli spinelli non siano nocivi o che comunque non producano grossi guai all’organismo. «Abbiamo trovato che più a lungo si è fumata la marijuana  maggiori sono gli effetti deleteri riscontrati sull’abilità di apprendere e ricordare nuove informazioni»  è stata la  conclusione identica a quella della  recentissima indagine, cui arrivò il team leader Lambros Messinis del Dipartimento di neurologia presso il policlinico universitario di Patrasso, in Grecia, autore di una ricerca che venne pubblicata su Neurology.

Non c’è dubbio poi che i rischi maggiori li corre chi «spinella» a meno di 15 anni  perché negli adolescenti e nei preadolescenti, come ha spiegato Gian Luigi Gessa, ( dal 2 giugno 2006 è Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica.) docente di neuropsicofarmacologia a Cagliari e  studioso delle dipendenze, il cervello è ancora in una fase evolutiva per cui i deficit cognitivi provocati dagli spinelli sono  più consistenti. «Fumando a quell’età si rischia di perdere molti treni», ha detto il prof.Gessa spiegando che chi deve studiare matematica non può assumere marijuana, né fare sport perché gli spinelli creano difficoltà al controllo motorio, ai movimenti complessi, alle attività manuali. E poi, soprattutto, chi comincia presto ad assumere le droghe leggere diventa più facilmente un fumatore abituale, da più spinelli al giorno».

Poiché lo spinello riduce la capacità di concentrazione, di apprendimento e di memoria è come se l’adolescente smettesse di crescere, cioè di accumulare esperienze e competenze. Non solo: in presenza di difficoltà chi si è abituato alla Cannabis, invece di reagire, prende una scorciatoia. Se si comincia molto presto a fumare marijuana, la personalità si costruisce in funzione della sostanza.Gli effetti del consumo di marijuana sono stati più volte oggetto di studi, anche in ragione delle prospettive intraviste in alcuni paesi di usarla su alcune tipologie di pazienti. Ma finora non si avevano risultati conclusivi sugli effetti a lungo termine e soprattutto sugli effetti di un uso frequente o pesante (quattro spinelli a settimana in media) e prolungato (da cinque a dieci o più anni) della sostanza.

Gli esperti  autori dell’indagine che fu pubblicata su Neurology confrontarono sul «ring» di test cognitivi tre gruppi di individui di età compresa tra 17 e 49 anni, che ne avessero fatto uso per almeno dieci anni, da cinque a dieci, o che non avessero fumato marijuana nel corso degli anni precedenti. Furono esclusi dall’indagine tutti coloro che avessero fatto uso di altre droghe. Inoltre, prima di iniziare i test i soggetti partecipanti dovevano astenersi dal fumare marijuana per almeno 24 ore .Emerse che i fumatori di marijuana per dieci anni o oltre avevano performance indebolite del 70 per cento in test in cui si misurava la capacità di prendere decisioni. I fumatori di non lungo corso mostravano performance indebolite del 55 per cento. Riguardo ai test mnemonici mentre i non fumatori ricordavano 12 su 15 parole in una lista presentata loro, i fumatori di medio termine ne ricordavano 9, quelli che avevano fumato più a lungo solo 7. Le stesse performance ridotte in tutte le aree delle abilità cognitive si riscontrarono nei fumatori di cannabis, in modo proporzionale al numero di anni per i quali si è consumata questa sostanza.