19 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Verso la verifica

Matteo Renzi a Conte: «Accetta proposte Italia Viva o noi via dal Governo»

Il leader di Italia Viva: «Su alcuni punti non siamo d'accordo e non è un fatto personale: il reddito di cittadinanza, lo sblocco dei cantieri, la giustizia... c'è qualche litigio di troppo»

Matteo Renzi, leader di Italia Viva
Matteo Renzi, leader di Italia Viva Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - «Sono venti giorni che ogni volta che poniamo un argomento di merito alla fine la preoccupazione è se io lo faccio per antipatia o per un fatto personale: ci sono problemi veri, la politica deve risolverli. Se il governo vuole i voti di Italia Viva deve almeno prendere qualche idea di Italia Viva e io credo ci sia spazio per poter rilanciare su questi temi». Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, parlando a Stasera Italia su Rete 4. «Penso - ha aggiunto - che nessuno possa permettersi di dire 'o così o pomì', 'si fa comunque come dico io' fino a quando non ci sarà una legge come quella del sindaco d'Italia. Su alcuni punti non siamo d'accordo e non è un fatto personale, di simpatia: il reddito di cittadinanza, lo sblocco dei cantieri, la giustizia... c'è qualche litigio di troppo. Vedremo se nei prossimi mesi si arriverà a una soluzione».

Bellanova: «Nessuna aut aut da Italia Viva»

«Se avessi un piede fuori dal governo, non continuerei a lavorare come sto facendo, senza risparmiarmi. Noi abbiamo indicato temi ineludibili, se i giochi sono fatti lo dirà il presidente Conte. Nessun aut-aut, se non quello di occuparsi di più del Paese». Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, Italia Viva, in una intervista a Il Messaggero.

«Non abbiamo paura di lasciare le postazioni di governo perché non siamo lì a scaldare le sedie, siamo lì per lavorare nell'interesse del paese», ha sottolineato poi su Il Foglio ribadendo che «al premier non stiamo ponendo alcun aut-aut» ma semplicemente «mettiamo sul tavolo temi per noi ineludibili, a partire dalla giustizia giusta e dallo sblocco dei cantieri per arrivare alla revisione del reddito di cittadinanza e a un'intesa condivisa per una riforma che indichi il presidente del Consiglio eletto dai cittadini. La cosa che più irrita - ha concluso Bellanova - è constatare come molti dirigenti politici discutano più su come far fuori questa o quella forza politica invece che affrontare problemi che rischiano di far precipitare il paese in una crisi molto pericolosa».

Scalfarotto: «Se Conte non vuole negoziare lasciamo governo»

«Se si volta pagina, lascio la poltrona senza problemi. Stiamo parlando di un'ipotesi in cui Conte ci sostituisce, non siamo noi ad andare». Lo ha detto in un'intervista al Corriere della Sera il sottosegretario agli Esteri e alla Cooperazione internazionale Ivan Scalfarotto, di Italia Viva. Se Conte «presenta un'agenda in osmosi con la cultura populista del grillismo, vuole dire che rinuncia alle istanze della sinistra liberale che rappresentiamo e sceglie di governare con i fuoriusciti di Forza Italia», afferma Scalfarotto aggiungendo: «E in tal caso, tanti auguri».

«Noi siamo i più lontani dai 5 Stelle, e stiamo al governo con loro per cause di forza maggiore», ha ricordato Scalfarotto rilevando che «se il Pd avesse voluto trovare una sintesi avrebbe potuto. Invece si è accodato acriticamente mettendoci nella condizione di doverci fare sentire». Il Pd, ha affermato, «ha perseguito la sua grillizzazione».