19 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Centrodestra

Matteo Salvini: «Il centrodestra è il passato, sabato è nata la coalizione degli italiani»

Il leader della Lega al Corriere: «Sabato è stata una di quelle date che cambiano un'epoca. Renzi? E' un pallone gonfiato e ladro di democrazia»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: ANSA

ROMA - «Sabato è stata una di quelle date che cambiano un'epoca. È davvero nata la 'Coalizione degli italiani'». Lo spiega il leader della Lega Matteo Salvini, in una lunga intervista al Corriere della Sera. «Dopo mesi di chiacchiere penso che tutta Italia e persino i palazzi della politica abbiano capito dove sta la maggioranza del consenso» aggiunge Salvini, spiegando che il nome «Coalizione degli italiani» «a me piace. E poi, mette bene in evidenza il suo carattere: da una parte c'è chi dipende dagli umori di Parigi, Berlino e Bruxelles. Dall'altra ci siamo noi. Quello dice di ispirarsi a Macron, io mi ispiro agli italiani».

Il voto umbro test di rilevanza nazionale

«Il centrodestra era nel 1994, oggi siamo nel 2019 - ricorda Salvini - Il nostro popolo ci chiede di fare bene, di fare insieme e di fare in fretta. Peraltro ci saranno diverse novità, da Toti ad altre formazioni dell'area laica, liberale e socialista che credo vedremo già in Emilia Romagna». Salvini poi sottolinea che «domenica avremo un primo test di rilevanza nazionale. Devo dire che Conte si è rivelato per quello che è. Lui pensa a pettinarsi. Quando ha detto che il voto umbro non è così rilevante perché l'Umbria ha gli abitanti della Provincia di Lecce... Una cosa squallida. Comunque, l'Umbria è dove la sinistra ha governato per 50 anni e dove oggi esordisce l'alleanza Pd-M5S. Secondo me sarà molto interessante. E credo che subito dopo ci saranno novità».

Renzi pallone gonfiato e ladro di democrazia

«Scommetto un caffè che stasera la prima notizia su tutti i tg sarà Renzi e la Leopoldina, rappresenta il 3% degli italiani e probabilmente neanche suo padre lo vota più. Tutti i tg - aggiunge - apriranno con Renzi, un pallone gonfiato, un ladro di democrazia, uno che cambia un partito ogni quarto d'ora. Uno che vuole cambiare quota 100 con la legge Fornero va curato, va portato in un ospedale in Umbria. Alla Leopolda il Festival della poltrona. Fanno il governo insieme e si insultano ogni giorno: Conte, Di Maio e Renzi mi fanno pena, domenica in Umbria la prima lezione di Democrazia dal Popolo Italiano».

Calderoli: Renzi rassicura alleati? Possono stare sereni...

«Il governo degli inciuci è già alla frutta, anzi mi pare che sia anche al caffè visto il loro nervosismo. Hanno appena finito la luna di miele e già volano i coltelli. Con i diktat reciproci, dal premier Conte che ha una sorta di ruggito del coniglio (utilizzando il titolo di un'apprezzata e storica trasmissione radiofonica) e minaccia vanamente gli alleati dicendo chi non è d'accordo è fuori dal Governo, come se lui avesse qualche potere se non quello di dimettersi, fino a Di Maio che replica ricordando che solo lui ha i numeri parlamentari per tenere in vita un Governo, con l'imbarazzo di un tremante PD, chiuso nell'angolo, che può solo sperare che la maggioranza non si frantumi e non si torni al voto». Lo dichiara in una nota Roberto Calderoli, Lega, vicepresidente del Senato. «E intanto dalla centesima Leopolda, dove non accade nulla di nuovo come era prevedibile, con solite facce e soliti slogan, Renzi dice e ripete che la legislatura andrà a avanti fino alla scadenza naturale del 2023. È lo stesso Renzi che una settimana prima di pugnalare Enrico Letta alla schiena andava in tv a coniare l'hashtag #enricostaisereno. Fossi in Conte non starei affatto sereno... Perché dopo la frutta e il caffè arriva l'amaro. Per il conto invece nessun problema, lo pagano i cittadini con nuove tasse su cedolare secca, sul gasolio, sulle partite Iva e su mille altri balzelli...», conclude.