Matteo Renzi al Foglio: «Il mio avversario non è il Pd: il mio avversario è Capitan Fracassa Salvini»
Il fondatore di Italia Viva: «Noi abbiamo fatto un partito No Tax. Qualcuno ha fatto il partito No Tav, qualcuno No Tap, noi facciamo il No Tax»

ROMA - «Il mio avversario non è il Pd: il mio avversario è Salvini. Siamo un'altra cosa rispetto al Pd, abbiamo un altro stile, abbiamo un altro entusiasmo. Ma il nostro avversario è Capitan Fracassa Salvini, non Zingaretti. E forse anche il Pd senza più Renzi dentro vivrà meglio e senza alibi, mettiamola così». Matteo Renzi, ex Premier ed ex Segretario del Pd, spiega in una lunga intervista al «Foglio» la linea d'azione di «Italia Viva».
Nessuna battaglia sul sistema elettorale
«Non faremo alcuna battaglia politica sul sistema elettorale perché ci sentiamo vincolati dall'impegno che il presidente del Consiglio porterà in Aula - spiega Renzi - Siccome il premier ha parlato della riforma istituzionale in un pacchetto noi valuteremo ciò che egli offrirà. Non saremo noi a dire come farla. Io preferisco il maggioritario ma siccome non posso più decidere da solo mi va bene il proporzionale, il misto, il sorteggio, quello che vogliono».
Il nostro è un partito «No Tax»
Renzi conferma la sua linea contro l'aumento delle tasse. «Il nostro obiettivo è questo, noi abbiamo fatto un partito No Tax. Qualcuno ha fatto il partito No Tav, qualcuno No Tap, noi facciamo il No Tax. Nella mia esperienza di capo di una giunta o di un governo non ho mai alzato una tassa. Oggi non sono più solo, non comando più io. Ma quello che potremo fare per evitare l' aumento delle tasse lo faremo».
Quota 100 è un furto alle nuove generazioni
«Ritengo Quota 100 un furto alle nuove generazioni - aggiunge l'ex Premier - E un autogol per il bilancio del paese. Vedremo che cosa ci porteranno in Aula da votare e discuteremo ma Quota 100 è l'ennesima dimostrazione di come il populismo faccia danni a lungo termine. Il reddito di cittadinanza è una misura che io non amo, notoriamente».
Italia Viva arriverà a 50 Parlamentari
«Se guardate le immagini delle prime riunioni di questi giorni, penso a quella di Milano ma non solo, vedrete che quel partito non è un partito del 5%. E a bassa voce nei palazzi della politica lo ammettono tutti: chi con entusiasmo, chi con terrore. Questa nostra casa avrà a breve più di cinquanta parlamentari, centinaia di sindaci, una cinquantina di consiglieri regionali, migliaia di amministratori e soprattutto un sacco di comitati e semplici iscritti. Sarà una rivoluzione».
Su sorteggio Csm sono più d'accordo con Bonafede
«Io sul Csm sono più d'accordo con Bonafede che con Orlando. Con Andrea ricordo una bella discussione a Palazzo Chigi in cui io proponevo il sorteggio, ispirato da Gratteri e lui che mi spiegava la sua contrarietà e l'impossibilità tecnica di farlo. Se si arriva al sorteggio per il Csm personalmente ci sto. Anche perché l'ipocrisia di chi finge che solo qualche corrente facesse le cene per accordarsi sugli incarichi direttivi è ipocrisia pura».
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