Protesta renziana per le nomine: «Nessun toscano, è vendetta contro Matteo»
Ma dal PD replicano alla nota di Simona Bonafè: «tra i nomi presentati dalla componente renziana non erano presenti esponenti toscani»
ROMA - Renziani all'attacco contro le nomine dei sottosegretari, tra i quali non ci sono toscani. «Leggendo la lista dei sottosegretari e viceministri - afferma in una nota la renziana Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano - non posso negare la mia profonda delusione e amarezza per la mancanza di nomi toscani del Partito Democratico. Qualcuno a livello nazionale dovrà spiegare ai tanti militanti ed elettori toscani il motivo, ad oggi incomprensibile, per il quale la Toscana non sia stata considerata degna di avere un rappresentante ai massimi livelli, o se ci sia una purga Renzi che ancora oggi la Toscana deve pagare. La Toscana è stata l'unica regione dove nelle ultime elezioni europee il Partito Democratico ha saputo tenere testa alla Lega. Alle amministrative di giugno abbiamo riconquistato con il buon governo tutte le città capoluogo al voto e permesso al Partito Democratico nazionale di salvare un risultato complessivo molto deludente. Non possiamo essere considerati solo serbatoio di voti, esprimiamo una classe dirigente preparata e competente che avrebbe potuto dare un contributo importante al nuovo governo».
Nessuna «purga renziana»
Alla Bonafè replica Valerio Fabiani, componente della Direzione nazionale del Pd e della Direzione regionale, vicino a Nicola Zingaretti. «Leggo con sconcerto - scrive in un comunicato - le dichiarazioni della Segretaria Bonafè, che parla di 'purga renziana' a proposito della mancanza di democratici toscani tra i sottosegretari. La mancanza di toscani nel Governo è un fatto grave, del quale chiediamo spiegazioni proprio a chi questa rappresentanza dovrebbe ottenerla e tutelarla: la Segretaria Regionale. Le sue, invece, sono affermazioni gravissime che stridono con la realtà: molti tra i Ministri e i Sottosegretari sono espressione della cosiddetta area renziana a cui, semmai, Bonafè dovrebbe chiedere perché non abbia ritenuto prioritaria la rappresentanza toscana».
Le dichiarazioni della Bonafè sono irricevibili
«Queste dichiarazioni sono irricevibili da chi guida una comunità e, pochi mesi fa, è stata scelta capolista alle Elezioni Europee proprio da quella dirigenza che oggi accusa di discriminazione anti-renziana. Inoltre, su questa partita la Segretaria con chi si è confrontata? Con chi ha difeso gli interessi della nostra Regione? La sua priorità è rappresentare il PD toscano o il renzismo? Forse - è l'altra riflessione a cui invito - l'assenza totale di iniziativa politica e di una gestione unitaria del PD toscano non sono certo fattori di rafforzamento. In questo senso si sta invece muovendo il Partito in tutte le altre regioni e per questo lanciamo appelli da un anno. La verità è che in Toscana non si è fatto nulla per poi piangere, oggi, sulle nomine versate».
Soddisfazione Dem per la composizione dell'Esecutivo
A proposito della polemica, fonti del Pd nazionale affermano che «tra i nomi presentati dalla componente renziana non erano presenti esponenti toscani». I Dem esprimono invece «soddisfazione» per una composizione complessiva dell'esecutivo che vede una «sostanziale parità» di rappresentanza tra Pd e M5s, una base «positiva» per un governo di legislatura.
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