La speranza di Nicola Zingaretti: «Oggi c'è più spirito unitario, Matteo Renzi aiuti il PD»
Il Segretario del PD: «Prevale preoccupazione per ciò che sta diventando il Paese. Torniamo a parlare di operai e di fabbriche»
ROMA - «Oggi c'è più spirito unitario e spero che Renzi non venga vissuto come un problema ma come persona che può dare una mano, molto dipende da lui». Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti intervenendo a RTL 102.5.
Torniamo a parlare di operai e di fabbriche
Per il segretario «sicuramente sta prevalendo la preoccupazione per quello che sta diventando questo Paese e soprattutto l'unica cosa che possiamo fare è ricostruire un'alternativa, tornare a parlare di operai, di fabbriche, tutelarli, difenderli, denunciare che dal 1 giugno sei milioni di pensionati hanno la pensione tagliata, ricostruire una rappresentanza di quell'Italia che soffre e di quella che vuole produrre e vede i fatturati crollare, che è la parte di Italia che si dovrà candidare - se si arriva alle elezioni - di essere un'alternativa a chi ha fallito. Dicono 'prima gli italiani' - ha concluso Zingaretti - ma la verità, e lo dicono i dati, sono gli italiani che stanno pagando dei risultati incredibili, in negativo, per le troppe parole e i fatti sbagliati che sono stati compiuti».
Prevalsi interessi di partito e non del Paese
«Hanno pensato ai loro partiti e non agli italiani, questo va detto con chiarezza, a cominciare dal contratto che non era una visione comune ma figurine, ognuna con quella del suo partito che bisognava far approvare per accontentare il partito. Questo ha prodotto il disastro che stiamo vivendo, cioè che non c'è una politica: la Lega voleva la TAV e i Cinque Stelle no, e non si fa. La Lega voleva Quota cento ma non ci sono i soldi, però lo vuole la Lega, lo facciamo, aumenta il deficit e lo pagheranno i giovani. Non c'è un disegno comune per l'Italia e ha prevalso l'interesse di partito piuttosto che l'interesse del Paese».
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