Peugeot Citroen: 3 impianti a rischio
Il Direttore industriale del gruppo Psa Denis Martin parla dopo l'alleanza con la General Motors: i produttori del vecchio continente dovranno ispirarsi al modo con il quale costruttori americani come General Motors hanno affrontato il problema negli Stati Uniti
GINEVRA - Peugeot Citroen. Il primo gruppo automobilistico francese, conta di affrontare i propri problemi di sovraccapacità produttiva in Europa «nei prossimi 18-24 mesi». Lo ha detto, dal salone di Ginevra dell'auto, il direttore industriale del gruppo Psa, Denis Martin sottolineando che i produttori del vecchio continente dovranno ispirarsi al modo con il quale costruttori americani come General Motors hanno affrontato il problema negli Stati Uniti.
A rischio 3 impianti - Se dalla crisi del 2008 i tre grandi costruttori americani hanno ristrutturato drasticamente la loro capacità produttiva chiudendo 13 fabbriche, molto resta da fare in Europa, dove sono stati chiusi solo 2 impianti. E in Francia - scrive Le Monde - tre impianti sono particolarmente a rischio: Aulnay-sous-Bois, che produrrà le Citroen C3 fino al 2014, ma senza alcun modello programmato per a sostituirle, Madrid, che fabbrica anch'esso le C3 insieme alle Peugeot 207, giunte alla fine del loro ciclo e Sevelnord, vicino a Valenciennes, dove il vuoto che lascerà Fiat dopo il suo distacco dal sito nel 2017, non è stato ancora riempito.
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