20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Immigrazione

A Virle multe fino a 5mila euro per chi ospita profughi senza dirlo al sindaco, Robasto ci spiega le sue ragioni

A Virle, piccolo comune del Piemonte, è stata approvata dalla giunta del sindaco Mattia Robasto una nuova normativa che obbliga i cittadini a informare il sindaco se intendono ospitare richiedenti asilo

TORINO - A Virle, piccolo comune italiano di circa mille abitanti nella Città metropolitana di Torino, sono in arrivo multe salate - da 150 euro a 5 mila euro - per chi ospita un profugo o richiedente asilo senza prima comunicarlo tempestivamente all’amministrazione comunale. La nuova norma, decisa dalla giunta del giovane sindaco, Mattia Robasto, su indicazione del primo cittadino, ha destato qualche perplessità fuori dal paese e attirato l'attenzione dei mass media. L’ordinanza impone a proprietari o gestori di immobili di informare preventivamente il Comune riguardo la sottoscrizione di «contratti di locazione finalizzati all’ospitalità di richiedenti asilo». Il provvedimento prevede infatti una «comunicazione entro le 24 ore successive alla produzione della documentazione» anche per chi voglia partecipare a bandi indetti da qualsiasi organo pubblico per candidarsi ad ospitare i profughi. Noi del Diariodelweb abbiamo raggiunto telefonicamente il sindaco di Virle per parlare con lui del provvedimento che sta facendo da apripista anche per le normative di altri piccoli paesi del Nord Italia (ASCOLTA L'INTERVISTA). Mattia Robasto ritiene infatti che si tratti innanzitutto di «una questione di buon senso» perché le amministrazioni comunali devono essere bene informate non solo rispetto a quello che succede sul loro territorio, ma anche riguardo la popolazione che lo abita per poter provvedere ai bisogni e alle necessità dei cittadini. «Ancor più se si tratta di soggetti sensibili come i richiedenti asilo», sottolinea il primo cittadino di Virle che ci tiene a smorzare le polemiche e getta acqua sul fuoco. Robasto, militante della Lega Nord, tiene a precisare che la normativa mira anche a garantire al Comune la possibilità di esercitare meglio il suo potere di controllo per garantire il rispetto delle regole affinché la permanenza dei profughi sa positiva sia per il soggetto che si deve integrare sia per la comunità.