Il governo vuole future generazioni di asini
Una novità del decreto “Buona Scuola”, che entrerà in vigore già dal 2017, è che alle vecchie elementari e medie – ora scuole primarie e secondarie – non sarà possibile bocciare gli studenti. Il commento di Davide Zappalà
ROMA - Vietato bocciare alle elementari e alle medie. Una novità del decreto «Buona Scuola», che entrerà in vigore già dal 2017, è che alle vecchie elementari e medie – ora scuole primarie e secondarie – non sarà possibile bocciare gli studenti. Il decreto legislativo recita che si potrà bocciare un alunno solo per eventuali troppe assenze, abbandono dell'anno scolastico e gravi infrazioni disciplinari, precisando: «Le alunne e gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione».
Lo studente rimarrà bocciato solo se vi sarà l'unanimità di tutti i professori e i maestri, basterà che uno sia favorevole alla promozione, fosse anche insegnante della materia più insignificante del ciclo di studi, che l'alunno passerà all'anno successivo. Eravamo convinti che la scuola servisse per istruire gli studenti non per promuoverli ed omologarli indipendentemente dal merito. Le motivazioni ci paiono sconcertanti: «l'Italia è una delle nazioni europee con la dispersione scolastica più alta».
La dispersione scolastica è un oggettivo problema perchè il bambino o il ragazzo, futuro adulto sul quale l'Italia investe, laddove smetta di studiare diverrà meno preparato, un soggetto economico meno valido. Ma bisogna prendere provvedimenti per evitare che interrompa i suoi studi non stimolare tutti a studiare meno. Se davvero si tratta di «Buona scuola» di certo abbiamo una «Pessima selezione».
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