19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
La candidata garantisce più servizi alle madri

Roma, Meloni: «L'Italia non è una nazione amica delle mamme»

La candidata romana, da sindaco, rivoluzionerà i servizi dedicati alle madri, a partire dagli asili nido, in modo da non mettere le donne nella posizione di dover scegliere fra un figlio e il posto di lavoro

ROMA - Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'italia e candidata sindaco di Roma, sostenuta anche dalla Lega di Matteo Salvini, è la seconda intervistata negli studi di Askanews per la corsa al Campidoglio. Candidata e incinta: «La gravidanza va molto bene, non ho problemi, mi rallenta un po'. Non sono due gemelli». E da futura mamma commenta l'ipotesi del bonus bebé promosso dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «L'Italia non è una nazione amica della mamme e dei bambini» dice Meloni.

Gli asili a Roma
«Roma può fare molto di più sugli asilo nido, noi lavoriamo anche sull'ipotesi di asili condominiali: bisogna dare modo alle donne di non scegliere fra un figlio e il posto di lavoro - spiega Giorgia Meloni, che in campo è scesa proprio all'indomani di una spiacevole considerazione di Guido Bertolaso su maternità e lavoro -. Questo non si fa tanto con il bonus, che pure è importante; si fa con i servizi. Le famiglie che fanno più figli non devono essere discriminate. Magari dare la possibilità a chi ha un figlio entro tre anni di non pagare le strisce blu finché non vengono garantiti servizi di trasporto pubblico dignitoso».

No alle adozioni gay
In tema di famiglia e di unioni civili, Meloni osserva che personalmente non celebrerebbe le unioni ma farebbe applicare la legge dai funzionari: «Io sono d'accordo con Bagnasco», il presidente della Cei che ha criticato le unioni gay, «ho votato contro la legge perché è solo un cavallo di Troia per arrivare all'adozione da parte di coppie omosessuali, che non è garaantire ma negare un diritto al più debole, il bambino. La legge sulle unioni civili non prevede una celebrazione sul modello del matrimonio. Io non ci andrei personalmente perchè mi sembrerebbe ipocrita, ma chiaramente se fossi sindaco di fronte a una legge nazionale farei applicare la legge».

(con fonte Askanews)