Fusaro: "Sono stato censurato in Rai". Gramellini nega: "Eravamo in ritardo"
Il filosofo invitato a parlare di eros viene "fatto sfumare" mentre parla di falsificazione mediatica della società dello spettacolo e della aggressione del liberismo ai danni dello Stato
ROMA - "Diceva Gramsci che quando il potere perde il consenso e sopravvive come mero dominio deve di necessità ricorrere alla violenza e al «meccanico impedimento». Come in molti altri casi, aveva ragione. È quanto, nel mio piccolo, ho sperimentato ieri sera in prima serata, nella trasmissione di Gramellini 'Le parole della settimana'». La denuncia di censura da parte del filosofo Diego Fusaro inizia così. "È stato davvero tragicomico essere censurato in prima serata sulla tv di Stato». Come è accaduto? "Lasciate che ve lo spieghi celermente. Può, forse, giovare a una comprensione di come funziona la società dello spettacolo" dice. Fusaro spiega di essere stato invitano a parlare della parola «eros» e del suo nuovo libro "Il nuovo ordine erotico. Elogio dell’amore e della famiglia" appena uscito per Rizzoli. Due ore prima della trasmissione, gli dicono che non è possibile essere in studio da Roma per il collegamento su Milano perché hanno tutti gli studi occupati, anche se dal giorno prima fino a quel momento pare fossero liberi e resta un mistero come si siano riempiti tanto repentinamente. Gli comunicano dunque che dovrà collegarsi via Skype. "Già questo mi pare assai strano, in effetti. Ma transeat».
Il collegamento fatto sfumare, non saltato
Inizia il collegamento verso le 21.25. "Con la mia usuale compostezza olimpica, prendo a esporre pacatamente il mio punto di vista. Chiarisco quali sono le basi della società dello spettacolo e del funzionamento del giornalismo: con le grammatiche di Essere e Tempo di Heidegger, tali basi sono chiacchiera, curiosità, equivoco». È la cifra del «si dice» impersonale e di una chiacchiera che resta sempre sulla superficie di ogni cosa. Senza preoccuparsi di approfondire. "Rivelando come di fatto operano molti di coloro i quali impropriamente si definiscono giornalisti: e che meglio andrebbero appellati nichilisti che non credono in nulla e parlano di tutto, sempre compattamente seguendo – sia chiaro – le correnti del politicamente corretto. E diffondendo falsità conclamate, come l’affaire dei troll russi (a proposito, che fine avrebbero fatto?) o delle inesistenti armi di distruzione di massa. Vi ricordate dell’Iraq? E della Siria?".
Censura?
E' allora che in studio si scatena visibilmente il panico. Enrico Mentana "ringhia nervosamente" sovrapponendosi a Fusaro e impedendogli di proseguire nella sua argomentazione. "Gli argomenti e la traiettoria del pensiero non sono evidentemente graditi, lo si capisce agevolmente. Occorre impedirmi di seguitare nel ragionamento». Come? Semplicissimo. Gli fanno saltare il collegamento Skype. In verità, si vede benissimo nel video che il collegamento non salta ma viene fatto sfumare gradualmente. È palese che il problema non è tecnico. E, soprattutto, se salta un collegamento Skype con un ospite - "a cui peraltro, presumo coi danari del pubblico canone, si sono pagati alloggio e viaggio" - non varrebbe la pena fare almeno un tentativo di ripristino? Anche in considerazione del fatto che aveva appena iniziato a parlare. E anche in ragione del fatto che una così brusca interruzione, in quel momento, può assai facilmente passare per censura. Insomma, "molte domande e, temo, anche molte risposte». Il conduttore chiude dicendo che inviterà Fusaro di nuovo, con quella "distratta cordialità di chi intanto pensa tra sé e sé alla figura appena fatta in diretta nazionale".
La replica di Gramellini
Dopo l'accaduto replica Massimo Gramellini in persona sulla sua pagina Facebook: "Non abbiamo tentato di ripristinarlo perché eravamo in ritardo di otto minuti sulla scaletta e rischiavamo di essere sfumati. Il palinsesto di una tv è come la pagina di un giornale: ha spazi definiti che non si possono allungare a piacimento. Era accaduta la stessa cosa con Emma Bonino durante la puntata del 6 ottobre: eravamo «lunghi», e il collegamento in quel caso era stato troncato. D’ora in poi non li inseriremo più verso la fine della trasmissione, proprio per evitare questo rischio». A chi parla di censura il giornalista risponde che "sarei un pessimo padrone di casa se mettessi fine volontariamente, di punto in bianco, a un dialogo stimolante come quello che era in corso tra Fusaro e Mentana (è stato il picco di ascolti della puntata). Tra l’altro si stava discutendo di eros e verginità. Che cosa c’era da censurare?. Da assiduo frequentatore del mezzo televisivo, il professor Fusaro sa perfettamente che queste cose succedono".
La replica di Fusaro alla replica di Gramellini
A questo punto Fusaro ringrazia, per iscritto, Gramellini per le "educate e rispettose parole che testé mi ha dedicato sulla sua pagina Facebook e per la gentile chiamata telefonica che mi ha fatto ieri sera (con un garbo che è assai raro in questi tempi)». Ciò detto, Fusaro vuole ribadire che in generale, e a maggior ragione in riferimento a Skype, il verbo «saltare» non è sinonimico rispetto al verbo «far sfumare». Un collegamento che «salta» è altra cosa rispetto a un collegamento che «viene fatto sfumare». "Quello di ieri sera – come ciascuno può verificare rivedendo il video – non è saltato. È stato fatto sfumare, innegabilmente (se fosse saltato, non si sarebbe visto così nitidamente il video). Non da Gramellini, sia chiaro: il quale non era in regia e che sicuramente – non lo metto in dubbio – non è «un pessimo padrone di casa». Non da Mentana, che peraltro sembrava egli per primo sconvolto dall’accaduto (si veda la sua eloquentissima gestualità nel momento dell’interruzione). Appurato che il collegamento Skype è stato fatto sfumare, per quale ragione ciò è accaduto? Per ragioni di tempo, si dice ora: chiedo venia se mi sono dilungato, parlando per addirittura 30 secondi!". "Per ragioni di tempo stretto, dunque, sono stato bruscamente interrotto e liquidato, senza peraltro nemmeno essere stato salutato come – a proposito di garbo ed educazione – è uso fare quando si congeda un ospite (immaginate se lo stesso fosse accaduto, che so, con collegati un Monti o un Cottarelli?). L’etica del discorso vuole che si parta sempre dal presupposto della buona fede dell’interlocutore e così farò anch’io. Ancorché, a rivedere il video, tutto sembri suffragare l’ipotesi di partenza: censura della peggior specie".
Ma non stava parlando di eros...
Per inciso, Fusaro non stava parlando astrattamente di eros e pudicizia, bensì della falsificazione mediatica della società dello spettacolo e della aggressione del liberismo ai danni dello Stato. Infine, la domanda che "garbatamente" rivolge a Gramellini: "Quale cattiva ermeneutica può avere indotto centinaia di persone a scambiare per censura quello che era solo un problema tecnico? Interrompere mentre si parla di eros e pudicizia può, in effetti, apparire una scelta dovuta a tempi stretti. Ma ben altra cosa è interrompere mentre l’interlocutore, peraltro con lo svantaggio della distanza rispetto ai presenti in studio, sta parlando di disinformazione della società mediatica e dei drammi dei liberismo vincente, peraltro venendo aspramente contestato da due degli ospiti (Mentana e Vianello). L’effetto, caro Gramellini, è tutto un altro, glielo assicuro" conclude Fusaro.
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