29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Scuola

Arrivano le 'mense anti-discriminazione': cous cous al posto della carne di maiale

La Lega contro la decisione di due scuole di Peschiera Borromeo, alle porte di Milano: «Follia che i bambini italiani debbano adeguarsi agli islamici»

Una mensa scolastica in una immagine di archivio
Una mensa scolastica in una immagine di archivio Foto: ANSA

MILANO - Due scuole di Peschiera Borromeo, comune alle porte di Milano, hanno bandito dalle proprie mense prosciutto e carne di maiale, introducendo il cous cous. Contro il nuovo menù, entrato in vigore l'8 ottobre scorso negli istituti Montalcini e De Andrè della cittadina a Est del capoluogo, si schiera l'assessore regionale all'Agricoltura, il leghista Fabio Rolfi: «È semplicemente una follia, hanno fatto bene i genitori a lamentarsi ed è mia intenzione intervenire. Lunedì sentirò il direttore della Agenzia di Tutela della Salute per capire cosa è successo. Se si tratta davvero di un favore alla comunità islamica, la Regione Lombardia scenderà in campo. Se servirà daremo indicazioni ancora più precise alle Ats, che non devono prestarsi a queste iniziative ideologiche sulla pelle dei bambini».

Carne di maiale vietata in mensa
Oggetto del contendere il menù proposto nei refettori delle scuole peschieresi che prevede pinzimonio di verdure, cous cous ma non il prosciutto, né la carne di maiale. Inevitabilemente la vicenda ha coinvolto la Regione. «Non scherziamo! La carne, anche suina, deve essere fornita nei pasti scolastici» ha commentato il consigliere comunale e regionale del Carroccio Massimiliano Bastoni «Chi fa di testa sua contravvenendo alle direttive regionali dovrà farsi da parte!». Per i secondi le linee guida regionali prevedono di alternare nell’arco della settimana la tipologia di carne tra quella bovina, suina, avicunicola (pollo, tacchino, coniglio) scegliendo i tagli più magri. Allo stesso modo per gli affettati: prosciutto cotto, prosciutto crudo, bresaola, affettato di tacchino. «Al massimo 2 porzioni al mese comprensive anche degli affettati utilizzati come ingredienti nelle diverse preparazioni».

La denuncia della Lega
Rolfi, che ha anche le deleghe all'alimentazione, non ha dubbi: «La carne di maiale deve stare nelle mense scolastiche perchè fa bene ed è parte della corretta dieta alimentare dei nostri ragazzi. Rappresenta inoltre un mercato che genera un indotto straordinario nella nostra regione. Se per motivi religiosi qualcuno non vuole mangiare il prosciutto può tranquillamente scegliere altro. Certamente in Lombardia non devono però essere i bambini lombardi ad adeguarsi alle esigenze altrui. Questo episodio darà ulteriore spinta alla mia azione: promuovere i cibi lombardi nelle mense collettive di scuole e ospedali».