1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Immigrazione

Migranti, nel Mediterraneo 'spunta' un nuova nave: stavolta batte bandiera italiana

La Mare Ionio della ong Mediterranea finanziata da Banca Etica e varie associazioni di sinistra. Salvini: «Andate dove volete, ma in Italia nisba»

La nave 'Mar Ionio' della missione Mediterranea
La nave 'Mar Ionio' della missione Mediterranea Foto: ANSA/ US MEDITERRANEA ANSA

ROMA - È una vera e propria sfida lanciata al governo e, ovviamente, in particolare a Matteo Salvini. All'alba di di giovedì 4 ottobre la nave Mare Ionio è salpata dal porto di Augusta, in Sicilia, diretta verso le acque internazionali del Mediterraneo centrale nell’ambito della missione 'Mediterranea'. La nave, battente bandiera italiana, è al centro di un progetto promosso da diverse associazioni, ong e parlamentari italiani di sinistra per «svolgere attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia della drammatica situazione» in cui si trovano i migranti che «in assenza di soccorsi» tentano di raggiungere le coste italiane dalla Libia. Nella conferenza stampa di presentazione della nave, la prima di questo tipo battente bandiera italiana, il progetto è stato definito «un’azione non governativa, di disobbedienza morale e obbedienza civile».

La reazione di Salvini
Il vicepremier leghista Matteo Salvini, in diretta Facebook, raccoglie la sfida e si rivolge direttamente alle associazioni che hanno costituito la missione ‘Mediterranea', che si avvale del rimorchiatore 'Mare Jonio' per attività di controllo e monitoraggio: «Vi do la notizia del giorno. C'è una nave dei centri sociali che vaga per il Mediterraneo, si chiama Mediterranea. Una missione umanitaria con fenomeni che proveranno a sbarcarli in Italia… No, no, no. Fate quel che volete, prendete pedalo, moto acqua, fate il parapendio quello che volete. Io sono democratico. Andate dove volete, ma in Italia nisba». 

Cos'è Mediterranea
La missone italiana 'Mediterranea' è partita dalle nostre coste per raggiungere il Mare Mediterraneo «per svolgere un'attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia della drammatica situazione che vede costantemente donne, uomini e bambini affrontare enormi pericoli nell'assenza di soccorsi, nel silenzio e nella complice indifferenza dei governi italiano ed europei». Obiettivo del progetto - finanziato da Banca Etica e che vede tra i promotori varie associazioni, Onlus, ONG tra cui Arci nazionale, Ya Basta di Bologna, la ONG Sea-Watch, il magazine online I Diavoli e l'impresa sociale Moltivolti di Palermo - è quello «di non stare a guardare dopo la morte di 1.719 persone nel Mediterraneo nel 2018, ma di riprendersi la propria umanità». I garanti del progetto sono un gruppo di parlamentari, con il sostegno di esponenti del mondo della cultura e della società civile. 

Il sostegno di scrittori, registi e intellettuali
Ci sono anche scrittori e registi ed altri intellettuali a partecipare all'avventura della nave Mediterranea. «Non solo ong», sottolinea in conferenza stampa lo scrittore Sandro Veronesi. «Servirà a poco l'azione degli intellettuali, come diceva Moravia, forse a zero. Ma a bordo c'è una scrittrice per tutti noi, Elena Stancanelli». Veronesi parla di un lungo lavoro di preparazione per Mediterranea, due mesi e più «quando ancora non se ne poteva parlare», ed elenca un «calendario di imbarchi» forse utopico perché «chissà quante altre missioni potranno esserci». Lo scrittore ha elencato poi i nomi degli intellettuali a sostegno, fra cui Michela Murgia, Marco Cassini, Massimo Coppola, Gipi, Paolo Virzì, Edoardo De Angelis, Gabriele Muccino, Alessandro Bergonzoni.