Manovra "pericolosa e ingiusta": Martina chiama in piazza i (pochi) sostenitori rimasti
"Quello del governo non è cambiamento. E` ingiustizia": l'attacco del segretario dem. Domenica Pd in piazza
ROMA - "Quello del governo di Lega-Cinque Stelle non è cambiamento. E' ingiustizia. Che si abbatterà prima di tutto sui giovani. Perché un Paese più indebitato è un Paese più povero che decide di scaricare tutto sulle generazioni future». Così su Facebook il segretario del Pd, Maurizio Martina, che attacca: "Hanno deciso di spendere miliardi di euro a pioggia. Non esistono impegni concreti sul lavoro, sulla scuola, sulla sanità, sulla riqualificazione del territorio. Niente investimenti, solo spesa corrente. Una manovra pericolosa e ingiusta contro il futuro del Paese». Una manovra "iniqua" secondo il numero uno del Pd, "per condonare gli evasori, fare assistenzialismo vecchia maniera, togliere risorse ai quartieri popolari, tagliare le tasse ai ricchi (pochi) e non dare nulla agli altri (tanti)». Secondo Martina questa è "una manovra solo per ingrassare la loro propaganda di giornata. Quella che si ferma al minuto dopo e non pensa al domani. Tanto paga ancora pantalone, tanto pagano ancora gli italiani. Sono ladri di futuro. E anche per questo domenica saremo tanti in piazza a Roma per l'Italia".
"In questi anni abbiamo fatto un lavoro di ricostruzione dell'Italia dopo la più grande crisi dal dopoguerra"
Duro anche il giudizio sul ministro dell'Economia, Giovanni Tria: "Io non capisco come un ministro che ha detto cose precise, oggi possa incassare quello che è stato annunciato senza dire nulla", ha detto Martina a Circo Massimo su Radio Capital, con un chiaro riferimento a quanto detto da Tria nei giorni scorsi, quando cioè il ministro rassicurava partner europei e mercati sul rispetto degli impegni di bilancio. "In questi anni abbiamo fatto un lavoro di ricostruzione dell'Italia dopo la più grande crisi dal dopoguerra, per mettere in sicurezza i conti del Paese. Per tutelare contribuenti, famiglie e imprese italiane. Il voto del 4 marzo non consente a chi governa oggi di poter fare tutto». "Di fronte all'irresponsabilità di questo governo non possiamo non alzare la voce. Vorrei un governo che si rendesse conto delle scelte che compie. Non possiamo non scendere in piazza davanti a chi sta mettendo il Paese a rischio", ha infine dichiarato il segretario del Pd ribadendo la mobilitazione per domenica a Roma dove "arriveranno da tutta Italia 200 pullman, 6 treni e tante persone che vogliono costruire assieme a noi l'alternativa".
Padoan e la metafora del poliziotto
Intanto l'ex ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan mette in guardia dalla sicura, secondo lui, bocciatura della manovra da parte della Ue: "Questo deficit è insostenibile: è come se un poliziotto osservasse che la macchina passa con il rosso: si guardano negli occhi tutti, sanno che è stato commesso un reato e quindi il poliziotto non può non mettere in procedura d'infrazione il Paese. E' un fatto automatico». E conclude con una stoccata al suo successore Tria: da parte del Tesoro, sostiene, "prima c'era una posizione molto chiara, adesso questa posizione non c'è più".