11 dicembre 2024
Aggiornato 07:00
Atreju 2018

Atreju18, non solo festa di Fdi: la fondazione dei Sovranisti italiani?

La manifestazione di questo weekend a Roma ha rappresentato qualcosa di più di una semplice kermesse di partito: forse ha dato la svolta al centrodestra

Il selfie finale di Giorgia Meloni dal palco di Atreju18
Il selfie finale di Giorgia Meloni dal palco di Atreju18 Foto: Fratelli d'Italia

ROMA – Atreju18 è stata la grande festa nazionale di Fratelli d'Italia, che si rinnova anno dopo anno all'inizio dell'autunno all'isola Tiberina di Roma, da ormai oltre un ventennio. Ma, forse, in questa edizione l'evento potrebbe aver rappresentato qualcosa di più per l'evoluzione del centrodestra italiano: potrebbe aver addirittura gettato le basi per una nuova formazione politica capace di andare oltre gli steccati dei singoli partiti. È stata la stessa presidente Giorgia Meloni, dal palco durante le sue conclusioni, a lanciare l'appello: «Costruiamo insieme il grande movimento dei Conservatori e dei Sovranisti italiani, che parta dall'esperienza di Fratelli d'Italia ma che sappia anche aprirsi alle tante esperienze in cerca di una casa e di una causa. Un grande contenitore, plurale e coraggioso, per difendere la libertà, l'identità, la tradizione e l'interesse nazionale italiano».

Ricca platea di ospiti
E, in effetti, alla kermesse meloniana si sono alternati sul palco non solo i principali esponenti nazionali di Fdi, ma anche rappresentanti di spicco degli altri movimenti sovranisti: da Matteo Salvini a Vittorio Sgarbi, da Nunzia De Girolamo a Raffaele Fitto, da Andrea Augello a Stefano Parisi passando per Magdi Cristiano Allam. Un rassemblement che ha manifestato un'indubbia unità d'intenti, applaudita dal folto pubblico presente, che presto potrebbe tradursi anche in un'analoga unità dal punto di vista politico. «Voglio gettare il cuore oltre l'ostacolo e lancio un appello deciso – ha proseguito Meloni – non solo alla destra, ma anche a chi si è sempre definito liberale o conservatore, o patriota o semplicemente italiano, partendo dalle tante personalità che hanno partecipato ad Atreju stamani e in questi giorni, primi fra tutti Giovanni Toti e Nello Musumeci. E penso anche a tante altre esperienze civiche, e a tutti quelli che per ragioni diverse non si sentono rappresentati dalla Lega o non accettano di entrarne a far parte da comprimari. A tutti loro dico che Fratelli d'Italia è disposta a mettersi in discussione, a mettere a disposizione la sua casa politica per farne la casa politica di chi in Italia condivide queste idee. Penso che dobbiamo muoverci adesso, fare un primo passo insieme alle prossime elezioni europee, e se le cose andranno come credo, celebrare insieme subito dopo il congresso fondativo di un nuovo grande movimento, che abbia un leader scelto con le primarie».

L'investitura americana
Un progetto al quale si guarda con comprensibile attenzione anche dall'estero. Non solo dal fronte euroscettico pronto a presentarsi compatto alle prossime elezioni europee, con forti probabilità di ottenere buoni risultati, ma addirittura da oltreoceano. Non è un caso, infatti, se Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump e oggi fondatore di The Movement, il movimento sovranista transnazionale, ha scelto proprio il palco di Atreju18 per fare la sua prima apparizione pubblica in Italia. Affermando non solo che l'Italia «è il nuovo centro politico del mondo», ma addirittura «Salvini e Meloni sono i sovvertitori che ci salveranno». Sarà la sua benedizione a sancire il definitivo matrimonio tra i conservatori italiani?