25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Atreju18

«Salvini e Meloni sono i sovvertitori che ci salveranno»: Steve Bannon benedice la destra italiana

Il fondatore di The Movement, ospite di Fdi alla festa di Atreju, rilancia la guerra alle élite: l'Italia «è il nuovo centro politico del mondo»

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ROMA - I cittadini europei «devono riappropriarsi della sovranità» che l'elite finanziaria e politica dell'Unione Europea sta provando a sottrarre loro. Così, l'ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon, ad Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia. Bannon ha lanciato nuovi strali contro «l'élite di Davos» e Bruxelles, ha indicato nell'Italia «il centro dell'universo politico» ed ha definito Matteo Salvini e Giorgia Meloni dei «sovvertitori». Bannon, dal palco allestito all'Isola Tiberina, si è rivolto a una platea entusiasta: «Le élite e il potere finanziario e internazionale vi odiano perché temono le vostre idee», ha detto. Il «partito di Davos alimenta paure. Vi dicono 'se accadesse così ci sarebbe totale distruzione', ma proprio con loro abbiamo assistito alla distruzione del Medio oriente, dove hanno creato il caos». Il messaggio» che Bannon invia a Bruxelles è «molto chiaro»: Fratelli d'Italia e la Lega rappresentano «il centro dell'universo politico». Parlando della situazione italiana, Bannon ha elogiato i due partiti guidati da Giorgia Meloni e Matteo Salvini affermando che il loro «popolo è oggi il collante della società italiana», anche perché propongono una strategia per risolvere «il problema demografico» e incoraggiano il sostegno alla famiglia e «alla nascita di figli» italiani.

L'asse con Fratelli d'Italia
«Trump è riuscito a parlare al cuore dell'America esattamente come fa qui in Italia Fratelli d'Italia», ha proseguito. L'inquilino della Casa Bianca - ha ricordato ancora Bannon - «dice che America First ma non America sola, esattamente come Fratelli d'Italia che mette al primo posto l'Italia». E «anche questo caso l'Italia non è sola perché quando sono forti le rivendicazioni nazionali si può creare il consenso». Insomma con l'Italia al primo posto, i populisti «vogliono un'alleanza che possa garantire la loro sicurezza». Un'alleanza che parta appunto dall'Italia: «Se la rivoluzione contro le élite, contro il partito di Davos, di Bruxelles funziona qui si diffonderà. Sta a voi riuscire a contrastare questa concentrazione di potere, di denaro». Infine l'ex consigliere di Donald Trump ha ricordato alla platea di Atreju che «non siete stati voi che avete creato la crisi finanziaria del 2008, eppure il Financial Times, la Cnn e altri stanno qui ogni giorno a cercare i crimini d'odio di Salvini». La crisi finanziaria di 10 anni fa, ha rilevato, «è stata provocata dal partito di Davos, un'élite economica e culturale che ogni anno va al Forum e predica che voi siete razzisti e xenofobi. L'economia italiana non si è mai ripresa da quella crisi. È appena passato il decimo anniversario di quella crisi. Sapete quanti politici o banchieri sono andati in prigione per questo? Nessuno».

Verso un movimento «conservatori e sovranisti» 
A raccogliere l'invito di Steve Bannon è la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: «Costruiamo insieme il grande movimento dei Conservatori e dei Sovranisti italiani, che parta dall’esperienza di Fratelli d’Italia ma che sappia anche aprirsi alle tante esperienze in cerca di una casa e di una causa. Un grande contenitore, plurale e coraggioso, per difendere la libertà, l’identità, la tradizione e l’interesse nazionale italiano». Parole chiare, quelle della presidente di Fdi: «Voglio gettare il cuore oltre l’ostacolo e lancio un appello deciso, non solo alla destra, ma anche a chi si è sempre definito liberale o conservatore, o patriota o semplicemente italiano. E penso anche a tante altre esperienze civiche, e a tutti quelli che per ragioni diverse non si sentono rappresentati dalla Lega o non accettano di entrarne a far parte da comprimari».

Fratelli d'Italia pronta a fare la sua parte
«A tutti loro» continua Giorgia Meloni «dico che Fratelli d’Italia è disposta a mettersi in discussione, a mettere a disposizione la sua casa politica per farne la casa politica di chi in Italia condivide queste idee. Penso che dobbiamo muoverci adesso, fare un primo passo insieme alle prossime elezioni europee, e se le cose andranno come credo, celebrare insieme subito dopo il congresso fondativo di un nuovo grande movimento, che abbia un leader scelto con le primarie».