27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Immigrazione

Inizia la rivoluzione di Salvini: scende a 15 euro il costo al giorno 'per migrante'

Si parte dal Cara di Mineo che passerà da 3mila a 2.400 ospiti. Il Viminale: «La misura comporterà risparmi superiori a 10 milioni in un anno»

Migranti alla mensa del Cara di Mineo (Catania)
Migranti alla mensa del Cara di Mineo (Catania) Foto: ANSA/ORIETTA SCARDINO ANSA

ROMA - Parte dal Cara di Mineo la 'rivoluzione' più volte annunciata dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. La prima misura per abbattere i famosi costi giornalieri per ogni migrante ospitato in Italia inizia dal centro siciliano che passerà da 3mila a 2.400 ospiti, con un costo giornaliero per immigrato che scenderà da 29 a 15 euro. E in una nota il Viminale spiega come questa misura «comporterà risparmi superiori a 10 milioni di euro in un anno». L'obiettivo finale, però, ha spiegato Matteo Salvini «resta la chiusura definitiva del centro» ma «stiamo dimostrando di aver imboccato la strada giusta. Dalle parole ai fatti». Chiaro il motivo che ha portato il Viminale a iniziare dal Cara di Mineo: «In passato è arrivato a ospitare fino a 4mila cittadini stranieri, con gravi problemi igienico-sanitari e di sicurezza».

Verso il 'taglio' dei 35 euro
Il prossimo passo, come ha spiegato lo stesso Matteo Salvini lo scorso 16 agosto in un comizio a Pontida, sarà quello di portare in Consiglio dei Ministri, «alla ripresa dei lavori, a settembre» il decreto sicurezza, «pronto al 90 per cento e al quale stiamo lavorando da un mese». All'interno la misura del taglio dei tanto discussi 35 euro a persone per l'accoglienza. «Spenderemo la metà. E quello che risparmieremo» ha spiegato il ministro dell'Interno, «lo investiremo nella sicurezza».

Il protocollo firmato con l'Anac a luglio
Il punto di partenza sarà il protocollo d'intesa firmato lo scorso 23 luglio tra il Viminale e l'Anac relativo a nuove modalità di assistenza per i richiedenti asilo, ma anche diversi modi di razionalizzazione della spesa. L'idea è quella di ottimizzare i servizi e contenere i costi, anche in considerazione della dispersione di risorse attuata negli ultimi anni. Il nuovo modello prevede «una differenziazione di servizi offerti in relazione alle fasi dell'accoglienza degli immigrati» ha spiegato il Viminale «nel rispetto delle norme internazionali ed europee, e assicura il risparmio di spesa pubblica». 

I due livelli di 'accoglienza'
Di fatto saranno introdotti due livelli di prestazioni: a tutti i richiedenti asilo verranno assicurati i servizi assistenziali di prima accoglienza, mentre gli interventi per favorire l'inclusione sociale saranno riservati esclusivamente ai beneficiari di forme di protezione. Inoltre le singole prestazioni «saranno rese con modalità diversificate e specificamente individuate, più coerenti con la tipologia di accoglienza». Tutti questi interventi saranno attuati, come hanno spiegato Salvini e Cantone (presidente dell'Anac), «con l'elaborazione di un nuovo capitolato per la fornitura di beni e servizi, comprensivo degli schemi di bandi tipo a cui dovranno attenersi i prefetti nella predisposizione delle gare di appalto di competenza» in modo che «le linee di intervento delineate con la direttiva permetteranno di razionalizzare la spesa uniformandoci alla media dei Paesi europei».