20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Immigrazione

«Salvini buffone, ministro della malavita»: Saviano violentissimo contro il leader della Lega

Un attacco durissimo quello dello scrittore napoletano al ministro dell'Interno dopo la proposta di togliere a Saviano la scorta

ROMA - "Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani». Con queste parole, pronunciare ad Agorà su Rai3, Matteo Salvini ha annunciato l'ipotesi di togliere la scorta a Roberto Saviano. Le sue parole hanno scatenato una polemica sui social che si è ingigantita minuto dopo minuto: "Le scorte non si assegnano né si tolgono in tv", ha detto Marco Minniti. "Salvini combatta la mafia non chi la denuncia", ha twittato Laura Boldirini. Poi il capo del Viminale è tornato sui suoi passi: "Verificheremo tutte le scorte». "Non spetta a me scegliere, chi di competenza valuterà" precisa il ministro dell'Interno a margine della visita alla villa confiscata ai Casamonica, "io dico solo che l'Italia ha il record europeo di servizi di scorta e vigilanza, non dipendono da me le scelte su simpatia o antipatia".  Salvini assicura che verificheranno tutti i servizi di vigilanza ("Sono quasi 600 e occupano circa 2mila uomini delle forze dell'ordine"). Molti di questi servizi sono "chiaramente giustificati", ma qualcuno di questi può essere rivisto "perché 2mila uomini delle forze dell'ordine non hanno uguali in altri paesi europei». Ma ci sono organismi che decidono chi merita di essere protetto, con gradi diversi di protezione, non è il ministro che ha questa facoltà.

"Ministro della malavita"
La guerra esplode sui social e Roberto Saviano non fa attendere la sua replica, durissima, a tratti violenta, andando a intensificare quel clima di rancore e odio che lui stesso dice di voler superare. Lo scrittore di "Gomorra" proprio per il suo romanzo best-seller vive sotto scorta dal 2006, l'anno in cui ha ricevuto minacce di morte da parte dei membri del clan dei Casalesi. Nei giorni scorsi Saviano aveva duramente criticato Salvini a proposito della vicenda Aquarius, definendolo "crudele, inumano e incapace" e aveva paragonato le sue dichiarazioni alla "retorica del fascismo". "Salvini ha come nemici gli immigrati, le persone del Sud insultate un attimo prima di andare a chiedergli i voti, i rom" attacca Saviano. "Sono felice di essere tra i suoi nemici. Salvini è definibile ministro della malavita, espressione coniata da Gaetano Salvemini». Lo afferma Roberto Saviano, rivolgendosi al ministro dell'Interno Matteo Salvini, in un post pubblicato su Facebook. "Salvini - dice ancora - è stato eletto in Calabria, durante un suo comizio a Rosarno tra le prime file c'erano uomini della famiglia Pesce, storica famiglia di 'ndrangheta, affiliati alla famiglia Bellocco. Da codardo non ha detto niente contro la 'ndrangheta, ha detto che Rosarno è conosciuta per la baraccopoli e quello è il suo problema, in un feudo ndranghetista".

"Chi non lo fa ora sarà colpevole per sempre"
E ancora: "Questo è Matteo Salvini, che non si ricorda dei legami tra Lega Nord e 'ndrangheta, del riciclaggio dei soldi, tramite mediazione di 'ndrangheta, della Lega Nord. Salvini non ci dice dove sono i 50 milioni della maxitruffa che la Lega ha fatto con i rimborsi elettorali. Restituisca i soldi che ha preso e poi il ministro parli». "Ringrazio - conclude - chi mi sta dando solidarietà, non ho alcuna intenzione di diventare agnello sacrificale, voglio difendere la mia vita, non ho alcuna voglia di diventare un martire. Bisogna dialogare ma non con Salvini, con chi lo ha votato, con chi lo sostiene. Davvero volete continuare a sostenere una figura che non fa altro che minacciare, propagandare bugie, armare odio, disprezzo? Non è questa la nostra Repubblica. Togliamo al ministro della malavita la possibilità di armare odio, disprezzo, chi non lo fa ora sarà colpevole per sempre".