Relitto Haven, intensificati i controlli per i subacquei
Stretta della capitaneria per evitare tragedie. Dal 2015 a oggi sono morti 6 sub e si sono verificati tanti malori e recuperi in emergenza. "Immergersi sulla petroliera di Arenzano equivale a scalare il Monte Bianco

GENOVA - Dal 16 giugno scorso è iniziata l'Operazione Mare Sicuro sulle coste della Liguria, per vegliare sull'estate di turisti e residenti. La Capitaneria di Porto di Genova ha anche intensificato i controlli, da qualche mese, sull'area marina protetta al largo di Arenzano dove nel 1991 è affondata la petroliera Haven.
PER EVITARE INCIDENTI - L'area di mare di cui detto è sempre stata interessata da verifiche, motivate dalla grande quantità di immersioni che si svolgono ogni giorno per poter vedere da vicino il relitto. Tuttavia i controlli sono stati intensificati per selezionare maggiormente le persone che si immergono sulla motonave cipriota adagiata sul fondale da 32 ai 85 metri di profondità e dove dal 2015 ad oggi sono morti sei sub e si sono verificati tanti malori. L'ultimo decesso è del gennaio di quest'anno.
PER LA SICUREZZA - Più volte nel mare della Haven sono stati fermati sub sprovvisti di brevetti e non accompagnati da diving. Il rapporto delle guide marine per la Haven prevede un istruttore ogni 3 sub, mentre per il parco della riserva marina di Portofino la proporzione è di una guida ogni 5 sub.
LE VISITE - Ogni anno sulla Haven vengono effettuate dalle 15 mila alle 17 mila immersioni, 100 mila in tutta la Liguria. Per i direttori dei diving «immergesi sulla petroliera di Arenzano equivale a scalare il monte Bianco, non è alla portata di tutti».
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