24 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Politiche europee

«Noi siamo l'Italia, stronzi»: il «salvinismo» come il «trumpismo». E punta ad abbattere Angela Merkel

Uragano Salvini, punta a scardinare l'Europa dall'interno? Operazione che sarà supportata da Washington?

Matteo Salvini, ministro dell'Interno, con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi
Matteo Salvini, ministro dell'Interno, con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi Foto: Riccardo Antimiani ANSA

ROMA - Annichilito mediaticamente da Matteo Salvini, il premier Giuseppe Conte ha rilasciato una dichiarazione di fronte ad Angela Merkel che ben altro spazio meriterebbe: «Servono soluzioni Ue sul tema dei migranti oppure crollerà Schenghen». Concetto impattante che mina alla base la tenuta della stessa Comunità Europea. Concetto a cui non è stato dato il giusto peso, data la perdurante mancanza di credibilità di un premier per caso, che ancora si muove a tentoni in un mondo a lui avulso. Eppure Conte, il seguace di Padre Pio, pare più integrato con Matteo Salvini che con il suo padre putativo Luigi Di Maio. Ed ha alazato la voce, con il suo stile mellifluo, addiritutta con il capo - Angela Merkel - in persona. Non solo ha velatamente minacciato la tenuta dell'Unione Europea, ma ha anche chiesto soldi per finanziare il reditto di cittadinanza in Italia, dimostrando così non poco coraggio e prospettiva politca.

Il trumpismo italiano

E' la dottrina Trump, il cosiddetto «trumpismo», quello che in Italia sta avanzando senza tregua, e soprattutto senza tentennamenti nel dilagante apprezzamento. In un editoriale sull'Atlantic City pubblicato la scorsa settimana viene riassunto cos'è il trumpismo, matrice del nostro «salvinismo»: «Noi siamo l'America, stronzi». La più onesta descrizione del mondo in cui Trump e suoi collaboratori valutano il loro ruolo nel mondo. Il salvinismo segue lo stesso principio: «Noi siamo l'Italia, stronzi». Ovviamente il capo della Lega non vale nemmeno lontanamente quanto il presidente degli Stati Uniti, ed è sottoposto a ricatti finanziari di ogni tipo. Ma Salvini può vantare una spinta propulsiva che appare inesauribile, e non solo in Italia: l'uomo forte piace agli italiani e agli europei, e porta la Lega a diventare il primo partito potenziale in Italia e in Europa. Per la prima volta la Lega, secondo gli ultimi sondaggi, avrebbe superato persino il M5s. «Noi siamo l'Italia, stronzi» si manifesta ogni giorno grazie a una campagna mediatica permanente puramente trumpiana: proclami di ogni sorta, esclusivamente fatti via social, aprono la via per una comunicazione diretta verso la coscienza profonda del Paese. In grado di ridare orgoglio a una massa di miserables travolta dalla globalizzazine. Trump batte i pugni al G7, si presenta in ritardo, fa saltare la scaletta in programma, umilia i partner europei, umilia il presidente canadese Trudeau, se ne va con mezza giornata di anticipo cancellando lo stesso senso dell'incontro.

Nessun amico, nessun nemico

Matteo Salvini segue gli stessi principi e si pone come una mina vagante all'interno dell'Unione Europea, con il chiaro fine di essere temuto. Non un amicone a cui si danno le pacche sulle spalle, bensì un «cowboy della politica» che viaggia con una colt legata alla cinta e con il quale non è bene scherzare troppo. E' già finito il tempo dei lazzi, degli scherzi, della denigrazione. Salvini deve essere preso molto sul serio: il personaggio non scherza per nulla, e lascia pietrificati alleati e non. Perché il salvinismo potrebbe essere il grimaldello che fa saltare l'intera Unione Europea, perché il salvinismo sta preparando il terreno nazionalista come munizionamento necessario nel momento in cui i mercati finanziari daranno l'assalto all'Italia a furia di speculazione finanziaria. Ai mercati, dei migranti, non interessa nulla, ma giungerà il momento in cui le promesse elettorali su fisco e assistenza sociale dovranno essere mantenute: Salvini sta preparando l'opinione pubblica alla battaglia? «Noi siamo l'Italia, stronzi»: vale per tutti. E potrebbe perfino rappresentare l'uscita dell'Italia dall'Unione Europea. Anche perché Salvini sa che nel momento del conflitto duro Donald Trump sarà dalla sua parte: non è chiaro quanto il presidente Usa abbia presa sui fondi finanziari Usa, ma l'appoggio politico ci sarà. Non tanto per aiutare l'Italia, la cui sorte è totalmente indifferente al tycoon diventato presidente, bensì per far crollare l'Unione Europea e con lei la potenza economica della Germania.

La Merkel nel mirino

D'altronde è ormai chiaro che il salvinismo sta abbattendo il potere di Angela Merkel: il capo bavarese dei conservatori, il ministro degli interni Hofer, potrebbe salutarla in nome della lotta ai migranti e far crollare l'ormai ventennale potere della cancelliera tedesca giunta al quarto mandato. Nell'incontro avuto con il premier italiano, Angela Merkel ha di fatto accettato ogni condizione sui migranti, ha promesso soldi che in passato mai avrebbe nemmeno fatto ipotizzare. Hofer, il ministro degli Interni che sta portando al crollo la cancelliera, ovviamente è l'uomo di Salvini in Germania, e sta alzando la posta all'interno del suo governo. Lo scompiglio generato dalla nuova politica italiana al momento non ha generato reazioni: esattamente come con il «trumpismo», il «salvinismo» lascia di sasso gli avversari: questo perché Trump, come Salvini, per prima cosa non riconosce l'esistenza del concetto di alleato o nemico. Tutti quanti semplicemente si devono adeguare all'egomonia imposta. Sarà un problema, in Italia, per il M5s, che già oggi teme lo svuotamento intellettuale prodotto dalla Lega.