Fratelli d'Italia a Salvini: «Rispedire i detenuti immigrati nei loro Paesi»
Il partito di Giorgia Meloni: «Basta vitto e alloggio gratis chi è venuto in Italia a delinquere». E spunta l'ipotesi un 'accordo segreto' con Macron
ROMA - «Basta vitto e alloggio gratis per i detenuti stranieri. Al ministro dell'Interno Matteo Salvini chiediamo di stipulare nel più breve tempo possibile accordi con i Paesi stranieri per spedire i detenuti immigrati nelle prigioni dei paesi di provenienza. Partendo dai detenuti classificati come islamici a rischio radicalizzazione». Questa la richiesta del Questore della Camera Edmondo Cirielli, presidente della direzione nazionale di Fratelli di Italia, commentando l'ennesimo episodio di aggressione avvenuto nel carcere di Reggio Emilia dove un detenuto marocchino, classificato tra gli islamici a rischio radicalizzazione, ha tentato di strangolare il comandante della polizia penitenziaria.
«Troppe aggressoni da parte di migranti»
"Nell'esprimere solidarietà al comandante della polizia penitenziaria di Reggio Emilia e a tutti gli agenti che continuano, nonostante le difficoltà, a svolgere il proprio dovere garantendo il rispetto della legge in carcere, auspico dal nuovo ministro della Giustizia Alfonso Bonafede un cambio di linea rispetto al Pd nella politica carceraria. Partendo dalla cancellazione della vigilanza dinamica, il cosiddetto regime delle celle aperte, fortemente voluta dall'ex ministro Andrea Orlando: un provvedimento che mette seriamente a rischio la sicurezza degli agenti» conclude Cirielli
Verdini lancia l'ipotesi di un 'patto con Macron'
«L'Italia ha stretto un'alleanza col cartello di Visegrad per bloccare - cosa sacrosanta - la riforma del Regolamento di Dublino, ma si tratta di un'alleanza paradossale, perché stipulata proprio con i Paesi che finora si sono ferocemente opposti alle ricollocazioni degli immigrati. Salvini non fa mai nulla a caso, e avrà dunque le sue ragioni». L'attacco di Denis Verdini, ex parlamentare, dalle colonne de Il Tempo punta su una sorta di 'accordo segreto' con la Francia: «L'unica possibile strada sarebbe precostituirsi l'alibi per avviare una politica indiscriminata di respingimenti in mare e la chiusura dei nostri porti. Una scelta avventurosa, ma che - al di là delle prevedibili dichiarazioni di sdegno - potrebbe trovare il tacito assenso di chi, compreso Macron, il cultore a parole della società aperta, le sue frontiere le tiene serrate da tempo».
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