E dialogo M5s-Pd sia: Fico certifica l'«esito positivo». Ora la parola ai partiti
Il dialogo tra M5s e Pd “è avviato”. Lo ha assicurato il presidente della Camera Roberto Fico dopo avere incontrato al Quirinale il capo dello Stato Sergio Mattarella
ROMA - Il dialogo tra Movimento 5 Stelle e Pd «è avviato». Lo ha assicurato il presidente della Camera Roberto Fico dopo avere incontrato al Quirinale il capo dello Stato Sergio Mattarella per riferire della sua ‘esplorazione’ tesa a verificare la possibilità di un accordo tra grillini e dem per la formazione di un nuovo governo. Il mandato esplorativo di Fico è terminato ed ora la parola spetta ai partiti, dopo gli evidenti reciproci abboccamenti di questi giorni. M5S e Pd dovranno ora – con gli strumenti che hanno a disposizione (consultazione online per i grillini e direzione per i democratici) – verificare l’apprezzamento delle rispettive basi per una eventuale intesa. E’ effettivamente difficile pensare che le parole di Fico siano frutto solo delle sue sensazioni, sicuramente deriveranno anche da quella che è stata l’interpretazione della situazione da parte del capo dello Stato (che certamente non ha solo aspettato la relazione del presidente della Camera ma avrà proseguito i suoi rapporti e contatti in questi giorni). Detto questo, nulla è ancora chiuso.
I prossimi passi
Innanzitutto, così come concesso alla presidente del Senato Casellati, Mattarella aspetterà qualche giorno prima di pronunciarsi sul lavoro e sulle novità prospettate da Fico. Poi, passaggio fondamentale, aspetterà cosa succederà all’interno dei due partiti ma soprattutto quale sarà la posizione della direzione del Pd, conovocata per il 3 maggio, sull’eventuale intesa con il Movimento 5 Stelle. E’ evidente infatti che sarà questo (senza dimenticare le elezioni in Friuli Venezia Giulia di domenica prossima… alla fine i partiti sono riusciti a spostare tutto dopo le consultazioni regionali, Molise compreso) il passaggio fondamentale della nuova legislatura: se dal Pd arriverà un sì ai grillini (saranno poi da valutare le condizioni che verranno poste, ma non è questo il momento) la strada verso il nuovo governo sarà in discesa.
Se non si trova l'accordo
In caso contrario, con ogni probabilità – esaurite le possibilità date ai partiti di trovare accordi, di esplorare, come detto oggi in riferimento a Pd e M5S da Fico, una disponibilità in seno alle forze politiche – il capo dello Stato dichiarerà chiusa la fase consultiva (diretta e indiretta) e prenderà le sue decisioni. Quali saranno non è dato sapere, la cosa certa è che potrebbe giungere a conclusioni di sua diretta espressione dopo aver provato per settimane a spingere i partiti ad abbandonare la campagna (post) elettorale permanente e pensare all’assetto e al futuro del Paese.
L'utlima chance di Mattarella
In ogni caso il presidente della Repubblica evidentemente (e ne ha forse segnali) ancora spera di venire a capo della situazione e chiudere una volta per tutte il post 4 marzo. In questo senso non è escluso che, se in questi giorni sia da M5S che da Pd dovessero arrivare segnali positivi, possa allungarsi il tempo, possa essere concesso ulteriore spazio per limare gli spigoli e concordare su una linea comune di governo. Ma, nello stesso tempo, non è escluso che questa possa essere l’ultima chance concessa da Mattarella.
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