23 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Siria

Gentiloni: non è momento dell'escalation. Da basi Italia nessuna azione per colpire la Siria

La dichiarazione del premier da Palazzo Chigi dopo l'attacco congiunto Usa-Francia-Gb

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - "Quella di stanotte è stata un'azione circoscritta, mirata a colpire le capacità di fabbricazione o diffusione delle armi chimiche, non può e non deve essere l'inizio di una escalation, l'Italia lo ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a farlo». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in una dichiarazione da Palazzo Chigi sugli sviluppi militari in Siria. Nessuna base italiana è stata usata per l'attacco di stanotte in Siria ad opera di Usa, Gb e Francia. Gentiloni ha detto che l'Italia ha ribadito all'alleato Usa che la collaborazione e l'amicizia italiana "non poteva tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni dirette a colpire la Siria".  Gentiloni è stato costantemente informato questa notte degli sviluppi degli attacchi militari in Siria, mantenendosi in contatto con i ministri Esteri e Difesa e con i vertici militari. 

Il colloquio con Mattarella
Gentiloni ha avuto un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al Quirinale, inoltre viene escluso che l’attacco notturno si Usa Gb e Francia in Siria abbia modificato, accelerandolo, il timing indicato ieri dal presidente Mattarella per indicare la sua proposta di soluzione alla crisi di governo italiana. Mattarella dunque ha dato ancora qualche giorno alle forze politiche per un accordo politico che produca una maggioranza parlamentare. In assenza di novità in questo senso, probabilmente a metà settimana prossima, sarà il capo dello Stato a presentare una sua iniziativa.

Merkel appoggia azione "necessaria e adeguata"
Intanto, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che la Germania "appoggia" un'azione militare "necessaria e adeguata" contro la Siria dopo il raid di stanotte su installazioni siriane da parte di Usa, Francia e Gran Bretagna a seguito dell'attacco chimico che la scorsa settimana ha ucciso decine di persone a Douma. "Appoggiamo il fatto che i nostri alleati americani, britannici e francesi (...) abbiano assunto le loro responsabilità. L'intervento militare è stato necessario e adeguato" ha detto in una nota Merkel, che aveva preannunciato che Berlino non avrebbe preso parte all'intervento.

Russia: su 103 missili intercettati 71
Lo stato maggiore russo ha invece appena fatto sapere che gli Usa e gli alleati Francia e Gran Bretagna hanno lanciato 103 missili Tomahawk su obiettivi del regime siriano, ma la contraerea siriana ne ha intercettati 71. Nel complesso sono stati lanciati 103 missili da crociera" ha detto il generale Sergei Rudskoi in un briefing a Mosca. "Ne sono stati intercettati 71" ha aggiunto. Secondo Rudskoi due strutture nella provincia di Homs colpite dai missili sono venivano utilizzate da molto tempo ed erano abbandonate. "Un totale di 30 missili è stato lanciato contro strutture a Barz e Jaramani. Sette sono stati distrutti. Queste strutture sono collegate secondo la accuse al cosiddetto "programma chimico militare" di Damasco e sono state parzialmente distrutte. Tuttavia non venivano utilizzate da molto tempo e non c'erano nè personale nè apparecchiature in loco" ha detto Rudskoi.