Siria, Salvini: Italia stia contro intervento. Martina: Salvini vuole cambiare alleanze internazionali?
Mentre Danilo Toninelli chede a Gentiloni di riferire in Parlamento

ROMA - Di fronte all'escalation in Siria, al nuovo presunto attacco chimico attriubuito ad Assad e alle schermaglie, da un lato all'altro dell'Oceano, tra Russia e Stati Uniti, anche la politica italiana è in fibrillazione. Soprattutto in queste ore, in cui l'Occidente - Stati Uniti e Francia in primis - sta valutando se intervenire militarmente nel Paese mediorientale tormentato dalla guerra. Un'ipotesi che Matteo Salvini, leader della Lega, non ha nascosto di non approvare: «Chiedo al presidente Gentiloni una presa di posizione netta dell'Italia contro ogni ulteriore e disastroso intervento militare in Siria» ha affermato in una nota, aggiungendo: «Non vorrei che motivi economici, esigenze di potere o il presunto utilizzo mai provato di armi chimiche mai trovate in passato scatenassero un conflitto che può diventare pericolosissimo».
La risposta di Martina
Un invito alla prudenza che non è piaciuto al segretario reggente del Pd Maurizio Martina, che ha ribattuto: «L'Italia ha sempre denunciato le atrocità del regime siriano confermate purtroppo anche dall'utilizzo di armi chimiche. La situazione siriana è sempre più drammatica. I nostri governi non sono mai intervenuti direttamente in Siria ma hanno sempre lavorato nel quadro di solidarietà con gli alleati atlantici e sostenendo con forza l'impegno per i negoziati guidati dall'inviato Onu De Mistura. Salvini vuole cambiare le alleanze internazionali del nostro Paese? Se è così, lo dica chiaramente».
L'invito di Toninelli a Gentiloni
Intanto, Danilo Toninelli, capogruppo M5S al Senato, parlando in aula a palazzo Madama, ha dichiarato: «In queste ore c'è un'escalation di tensione che ci preoccupa, prima l'attacco chimico di Douma e poi lo scambio di accuse tra le parti in causa e l'immediato botta e risposta a colpi di tweet da parte di Trump e della Russia. Toni che suscitano enormi preoccupazioni, l'ipotesi di un intervento nel paese appare purtroppo sempre più concreta. Alla luce di ciò riteniao che il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, debba quanto prima informare tutte le forze politiche sugli sviluppi in corso, soprattutto in virtù dell'esito del voto del 4 marzo e della nuova composizione parlamentare in essere».
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