24 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Costi della politica

Camere, l'appello di Di Maio: «Spogliatevi dei privilegi, rinunciate al doppio stipendio»

Qualche componente degli uffici di presidenza di Camera e Senato ha già annunciato che seguirà l'esempio di Roberto Fico

Luigi Di Maio.
Luigi Di Maio. Foto: ANSA

ROMA - Luigi Di Maio non arretra di un millimetro. Mentre si avvicina inesorabilmente il momento delle consulrtazioni al Quirinale, il capo politico del Movimento Cinque Stelle ribadisce di voler essere capo del governo. E riafferma quello che ha descritto come il primo obiettivo del Movimento: tagliare i costi della politica. «La settimana scorsa si sono concluse le votazioni dei componenti degli uffici di Presidenza della Camera e del Senato. Tutti gli eletti del MoVimento 5 Stelle hanno mantenuto la parola data e hanno rinunciato completamente al doppio stipendio che spetterebbe a chi assume queste cariche. In primis Roberto Fico, il primo Presidente della Camera a rinunciare a oltre 4.000 euro al mese di stipendio, poi Maria Edera Spadoni e Paola Taverna (vicepresidenti di Camera e Senato), Riccardo Fraccaro e Laura Bottici (questori di Camera e Senato), infine Azzurra Cancelleri, Mirella Liuzzi, Carlo Sibilia, Vincenzo Spadafora, Gianluca Castaldi, Michela Montevecchi, Sergio Puglia e Giuseppe Pisani (segretari di presidenza di Camera e Senato). Si tratta grosso modo di un paio di milioni di euro fatti risparmiare alle casse dello Stato. Un piccolo gesto, ma un grande significato. Serve a dimostrare che il Parlamento non è più il simbolo della Casta" ha scritto sul Blog delle Stelle.

Il seme sta dando i suoi frutti
Di Maio ha sostenuto che «questo seme di normalità nelle Istituzioni sta già dando i suoi frutti». Mara Carfagna, vicepresidente della Camera di Forza Italia, ha annunciato che ha «deciso di devolvere la mia indennità per sostenere le battaglie in cui credo: per le donne, per i minori, per la famiglia, per i disabili», Ettore Rosato, vicepresidente della Camera del Pd sta «pensando di devolvere alla mia città, Trieste, la mia quota o di rinunciare del tutto». «Se alle parole seguiranno i gesti concreti, come noi abbiamo già fatto, si tratta di un segnale importante perchè grazie al nostro esempio sta passando l'idea di un nuovo modo di fare politica. E di questo siamo felici e orgogliosi».

L'appello
«Vorrei estendere a tutti gli altri componenti degli uffici di Presidenza di Camera e Senato l'invito a fare altrettanto», ha continuato Di Maio aggiungendo l'invito: «Spogliatevi dei privilegi! Rinunciate al doppio stipendio!». I cittadini, ha aggiunto, "devono tornare ad innamorarsi e ad appassionarsi della cosa pubblica e passi come questo vanno esattamente nella direzione del cambiamento indicato dai cittadini con il voto del 4 marzo. Lo step successivo sarà l'eliminazione dei vitalizi, una questione che il MoVimento 5 Stelle porrà subito negli uffici di Presidenza e dove spero che ci sia unanimità nell'abolizione di questi assurdi privilegi. La Terza Repubblica sarà la Repubblica dei cittadini e l'eliminazione di questi sprechi è il primo, necessario atto concreto che dobbiamo realizzare».