Senato, spot elettorali con la Pec dell’ordine degli avvocati: bufera su Vaglio (M5S)
Non si ferma la polemica sul presidente degli avvocati di Roma candidato coi Cinquestelle: ecco la mail che ha inviato agli avvocati
ROMA – Mauro Vaglio non lascia, raddoppia. Anzi, triplica: non solo avvocato e presidente dell'ordine di Roma, ma anche probabile futuro senatore. Oltre a non ritenere opportuno rinunciare all’incarico che ricopre, tra le altre cose, ha pensato bene di inviare il programma elettorale da candidato Cinquestelle a tutti gli iscritti all’ordine, tramite la posta elettronica certificata. Con la scusa di spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi, Vaglio ha praticamente inviato una mail contenente anche le considerazioni in favore del Movimento 5 Stelle.
La mail via pec
«Gentile Collega – è quanto scrive Vaglio nella comunicazione agli avvocati romani – assolvendo all'impegno preso alcuni giorni fa voglio condividere con te le motivazioni di questa scelta individuale». Specificando che la decisione non coinvolge né gli altri componenti della Lista Mauro Vaglio né, tantomeno, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, il presidente dell’ordine romano vuole comunque ringraziare «queste persone per l'efficacissima campagna elettorale che, loro malgrado, stanno facendo a mio vantaggio nel far conoscere, anche a chi non si interessa di politica forense, la mia candidatura uninominale al Senato Collegio n. 3 di Roma». Poi, per aiutare gli avvocati a capire se siano potenziali elettori, Vaglio li invita a consultare il territorio in cui è candidato sul link presente nella mail.
Pec elettorale
Addio volantinaggi, gazebo e banchetti elettorali: ora c’è la Pec. E meno male che la posta elettronica certificata dovrebbe essere impiegata esclusivamente per comunicazioni ufficiali. Macché: il presidente dell’ordine degli avvocati di Roma ritiene sia opportuno l’utilizzo elettorale di uno strumento che permette a una mail di avere lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento tradizionale. Così, Vaglio passa a elencare le motivazioni delle sue simpatie grilline: i Cinquestelle, secondo lui, non appartengono alla Politica Clientelare, che ci ha sempre danneggiati. Sono persone perbene e intellettualmente oneste, caratteristiche uniche in politica»: chissà cosa penserà Vaglio della polemica scoppiata intorno al caso Dessì, il candidato M5S al Senato immortalato in un video con un membro della famiglia Spada.
La reazione degli avvocati
Dopo le prime accuse sulle mancate dimissioni nonostante la candidatura al Senato, Vaglio ha provato a fornire una spiegazione che a molti è sembrata un’ammissione: «la mailing list – è quanto aveva scritto in una nota – è del tutto personale e costruita negli anni fin dal 2005». Alcuni avvocati raggiunti dalle pec di Vaglio non l’hanno presa affatto bene: «Dal presidente di un ordine professionale ci si aspetterebbe che la medesima non fosse utilizzata per comunicazioni di natura personale» ha osservato un avvocato romano. Una sua collega, invece, ha sottolineato: «Non si deve certo essere suoi avversari per capire che se sei presidente di un ordine come quello di Roma non avrai certo tempo per fare il parlamentare». Infine, c’è chi osserva una anomalia: «In fondo alla mail c'è il link che testualmente «disiscrivi». Peccato che il link sia disattivato e risulti non funzionante: ma soprattutto, da cosa ci si deve disiscrivere? Noi non ci siamo mai iscritti ad alcuna mailing list».
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