29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Appuntamenti

Eventi a Bologna, ecco cosa fare martedì 23 gennaio

Musica, spettacolo e cinema. Ecco cosa vi attende in città ed una piccola guida per non perdere il meglio ed iniziare bene la settimana

Bologna, ecco cosa fare martedì 23 gennaio
Bologna, ecco cosa fare martedì 23 gennaio Foto: Shutterstock

BOLOGNA – Teatro, concerti, e cinema d'eccezione. Ecco qualche consiglio per non lasciarsi sfuggire gli appuntamenti più interessanti del martedì bolognese.

Musica e teatro
All'Arena del Sole, in scena «1917». Un secolo separa l’oggi da quell’ottobre del 1917 che cambiò il corso della storia; tradimenti e disillusioni del totalitarismo allontanano il nostro tempo dalle speranze e dagli slanci che animarono la Rivoluzione Russa. Dopo Allarmi! presentato al VIE festival 2016 sul tema del neofascismo, Agata Tomsic e Davide Sacco affrontano la Rivoluzione Russa con una ricerca ‘sonora-vocale’ che attraversa le parole di grandi pensatori sconfitti: Blok, Chlebnikov, Esenin, Gersenzon, Majakovskij e Pasternak. Nella selezione e nel montaggio drammaturgico, Agata Tomsic si è avvalsa della consulenza di Fausto Malcovati, docente di letteratura russa all’Università Statale di Milano. «1917» è un concerto-spettacolo intonato insieme al Quartetto Noûs per ridare vita alle parole e alle musiche di chi ha vissuto la Rivoluzione d’Ottobre: il Quartetto n. 8 di Dmitrij Šostakovič, scritto dal compositore in ricordo delle vittime di tutti i totalitarismi; ma anche il genio espressivo di El Lissitzky, Aleksandr Rodčenko, Dmitrij Bisti. Qui dove tutte le arti figurative, musica, teatro, poesia e cinema vissero un’irripetibile stagione di trasformazione, il duo ErosAntEros ha attinto per esplorare le rivoluzioni musicali ed espressive, nonché il complesso rapporto fra artisti e potere. In scena accanto ad Agata Tomsic il Quartetto Noûs (i violinisti Tiziano Baviera e Alberto Franchin, Sara Dambruoso alla viola e Tommaso Tesini al violoncello), che si misura dal vivo con Šostakovič rimontato e manipolato e distorto dai live electronics di Davide Sacco. Gianluca Sacco e Laura Dondoli firmano rispettivamente le animazioni e i costumi.

Cinema
Al Cinema Odeon, alle 20.30, «Fabrizio De Andrè – Principe libero». Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che hanno amato e amano ancora oggi le sue canzoni e un’opportunità straordinaria per godere di quella che Fernanda Pivano ha definito «la voce di Dio». Principe e libero, due parole che, accostate, raccontano molto bene De André: il magnetismo e il naturale distacco di un principe, sempre pronto a raccogliere e ad appassionarsi alle storie dei diversi, degli ultimi, dei diseredati, e a farne parabola, canzone, preghiera; la ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto «in direzione ostinata e contraria», per usare i versi di una sua canzone, che lo hanno reso il testimone e il cantore dell’uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il perdono, la comprensione, il rispetto, l’amore. Se queste sono le caratteristiche universalmente note dell’arte di Fabrizio De André, ciò su cui si concentra Fabrizio De Andrè - principe libero è l’umana avventura del suo protagonista: dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato formativo svolto nei caruggi della città, contornato da amici vicini come Paolo Villaggio – sarà lui a coniare per De André il soprannome con cui è tuttora noto, Faber – e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco. Seguono i primi successi – Mina che porta in televisione la sua «canzone di Marinella» –, le prime timide esibizioni dal vivo, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene. Fabrizio De Andrè principe libero mette in scena il racconto di una personalità unica che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana.

Musica live
Al Bravo Caffè, alle 21, il concerto di presentazione del nuovo progetto discografico di Letizia Onorati, «Notes and Words» (Egea Music), accompagnata da una band d’eccezione: Paolo Di Sabatino - Pianoforte, Rhodes, Produzione artistica e Arrangiamenti Sachal Vasandani (NYC, USA) - Voce Flavio Boltro - Tromba Max Ionata - Sax soprano e tenore Giovanna Famulari - Violoncello Daniele Mencarelli - Basso elettrico Glauco Di Sabatino - Batteria Bruno Marcozzi - Percussioni info e prenotazioni: 051 266112, 333.5973089, info@bravocaffe.it.

Opera
Al Teatro Comunale, alle 20, in scena «La Bohème» Giacomo Puccini – Giuseppe Giacosa – Luigi Illica Direttore Michele Mariotti Regia Graham Vick. Scorcio di vita della gioventù parigina alla fine dell’Ottocento, La bohème di Giacomo Puccini debutta al Teatro Regio Torino il 1 febbraio 1896, sul podio il ventinovenne Arturo Toscanini . Puccini guarda all’ultimo Verdi delineando una struttura drammaturgicamente e musicalmente molto libera, con una successione agevole tra arie e recitativi che gli permette di tratteggiare un quadro di profondo realismo di cui sono protagonisti quattro ragazzi in lotta con l’inesorabile fuggevolezza del tempo.