29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Appuntamenti

Eventi a Firenze, 6 cose da fare martedì 16 gennaio

Spettacoli, concerti, cinema e tanto altro. Ecco cosa vi attende in città ed una piccola guida per non perdere gli appuntamenti migliori

Firenze, 6 cose da fare martedì 16 gennaio
Firenze, 6 cose da fare martedì 16 gennaio Foto: Shutterstock

FIRENZE – Teatro, musica, cinema e cultura. Ecco qualche consiglio per non lasciarsi sfuggire i momenti più interessanti della serata fiorentina.

Commedia
Al Teatro Dante Carlo Monni di Campi Bisenzio, in scena «Come stelle nel buio». Una black comedy che vede protagoniste due delle migliori interpreti del cinema e del teatro italiano, tra umorismo nero e sofisticata ironia: Isabella Ferrari e Iaia Forte sono le protagoniste di «Come stelle nel buio» di Igor Esposito. Firmata da Valerio Binasco, tra i più apprezzati e premiati registi della scena italiana, la commedia mette in scena due sorelle che convivono con i ricordi del loro passato, fatto di successi ormai tramontati. La loro vita scorre così nel rancore e nell’incomprensione, fino al momento d’una imprevedibile pacificazione.

A teatro
Al Teatro della Pergola, dopo Pirandello e Brecht, Gabriele Lavia si confronta con lo Strindberg de «Il Padre». La casa, la famiglia, la resa dei conti, motivi simbolici costantemente presenti nell’opera strindberghiana, vengono qui portati a un confronto ultimativo, che si impone con la lucidità dell’allucinazione. Una partita inesorabile di dare e avere, dove ogni segno sposta la bilancia di una macchinosa contabilità cosmica. Lo spettacolo ha la capacità di passare fulmineamente attraverso forme nuove, senza soffermarsi, portato da una passione che guarda oltre la scena, preoccupato di sgombrare lo spazio per una sola risposta, impossibile e sempre latente: il terribile risveglio di un universo di sonnambuli.

Musica
In vista del concerto, Roberto Cacciapaglia sarà martedì 16 gennaio alla Feltrinelli Red di Firenze (alle 18 – ingresso libero) per un incontro con il pubblico durante il quale eseguirà alcuni brani al pianoforte. Roberto Cacciapaglia presenterà il recente, doppio, cd «Quarto Tempo – 10th Anniversary Deluxe Edition» con cui il compositore milanese celebra i dieci anni di uno dei suoi lavori più amati, «Quarto tempo». I brani saranno eseguiti in una versione totalmente inedita, utilizzando una tecnologia innovativa che espande le note del pianoforte nello spazio, portando alla luce e rendendo udibili i suoni armonici che normalmente l’orecchio umano non riesce a percepire. Gli stessi armonici che Pitagora definiva essenza dell’Universo. Sarà come se dal pianoforte raggi sonori si espandessero nello spazio circostante, creando un’esperienza di incanto, una relazione profonda tra ascoltatori e interprete. «Quarto Tempo» è l’istante oltre passato, presente e futuro, dove convogliano tutte le esperienze di ricerca sonora del compositore. Sarà anche l’occasione per ascoltare Celestia, brano utilizzato dal rapper statunitense T-Pain in «Second Chance (don’t back down)», in cui Roberto Cacciapaglia è in veste di featuring e compositore con lo stesso T-Pain: una collaborazione che ha portato il pezzo a essere il più ascoltato dell’intero disco Oblivion, ultimissimo del rapper, e a essere uno dei più ascoltati al mondo su Spotify. E ancora, durante il concerto Roberto Cacciapaglia presenterà in prima assoluta due inediti del prossimo lavoro, previsto per la prima metà di aprile 2018. Tutti i brani del lavoro, co-prodotto da Gianpiero Dionigi, sono scritti e prodotti da Roberto Cacciapaglia. Produttore esecutivo, Francesco Cattini.

Jazz
Il Momio presenta, «Momio Goes Live». Ad aprire la stagione un trio d'eccezione, capitanato da Nico Gori, acclamato clarinettista e saxofonista, con alle spalle numerosi riconoscimenti internazionali, affiancato da Matteo Anelli al contrabasso e Bernardo Guerra alla batteria...entrambi giovani promesse del Jazz Italiano. A seguire Jam Session.

Cinema
Al Centro Pecci, alle 18.15 e alle 21.30, «L'Atalante di Jean Vigo». Jean, giovane capitano d'un battello, l'Atalante, si sposa con Juliette, una ragazza di campagna e la porta a vivere con sé. Ma, dopo un po', Juliette, comincia ad annoiarsi e suggestionata dai racconti del vecchio marinaio Père Jules, decide di scappare. Ma, delusa dalla città, la ragazza torna sul battello e lì scopre che il marito geloso l'ha abbandonata. Il vecchio marinaio la riporterà da Jean. Nei pochi anni che gli sono stati concessi, Jean Vigo ha tracciato nel cinema il percorso d’una stella che non si sarebbe mai spenta. Diceva di lui François Truffaut: Vigo è un realista e un esteta. Certamente lo è, e quel che possiamo aggiungere oggi è che lo è stato sottraendosi alle trappole dell’una e dell’altra maniera. Il viaggio sulla chiatta dell’Atalante , con il suo sguardo febbrile e le sue amorose visioni, l’infanzia sovversiva nel collegio di Zero in condotta , la città di Nizza esposta a uno sguardo che sotto il turbinare della festa scopre il lavoro della carne e della morte, ci parlano ancora con il linguaggio d’una concreta poesia. Ci parlano ancora, e sanno sollecitare l’ascolto contemporaneo, anche per il modo con cui si pongono con naturalezza dalla parte dei più deboli, che siano bambini vessati (ma capaci di insurrezione e di vendetta) o innamorati che si smarriscono (ma l’amourinfine vince su tutto). Racchiusa in soli quattro titoli, L’opera di Vigo vive di una tensione primaverile, ‘avanguardia veggente’, cinema poetico, che anticipa le libertà linguistiche e figurative delle nouvelle vague mondiali. Non a caso è un autore perennemente citato, Bertolucci, Carax, Garrel, Akerman, Kusturica, Gondry… Autore maledetto e censurato per eccellenza, sopravvissuto grazie al lavoro delle cineteche, restaurato più volte, torna finalmente in sala grazie a un colossale lavoro di restauro, diretto scientificamente da Bernard Eisenschitz e voluto, meritoriamente, dalla Gaumont.

Burattini
Al Teatro Cantiere Florida, alle 10, in scena «Il piccolo Verdi». All’interno di un elegante teatrino, i burattini di legno di Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini rievocheranno l’infanzia del Maestro, facendosi accompagnare dalle note di un pianoforte, che guiderà gli spettatori in atmosfere legate alla tradizione del Teatro d’Arte dei Burattini, un teatro in qualche modo fortemente legato allo spirito verdiano. Lo spettacolo, ispirato alle lettere e alle memorie di Verdi stesso, racconta con semplicità e fantasia la formazione all’arte del bambino cresciuto nella Bassa Bussetana a contatto con la natura, che certamente ha avuto un peso grande nella sua sublime visione musicale. Protagonista il rapporto tra la musica e l’animazione che, quasi come un’entità mescolata alla nebbia della Bassa, unisce in un unico momento la realtà e il sogno. I personaggi che il piccolo Verdi incontra e con cui immagina di parlare e di condividere sogni, paure e gioie sono amatissimi dai piccoli spettatori, mentre un giovane e intenso Enrico Padovani diffonde dal pianoforte le note destinate a imprimersi nella sensibilità dei bambini commossi.