Cosa ha detto Mattarella nel suo discorso di fine anno, e la conseguente «claque» bipartisan
Il riferimento alla Costituzione, l'attenzione rivolta al "domani", le proposte "realistiche e concrete" e il pensiero ai terremotati

ROMA - Settant'anni fa "entrava in vigore la Costituzione della Repubblica, con il suo patrimonio, di valori, di principi, di regole, che costituiscono la nostra casa comune, secondo la definizione di uno dei padri costituenti». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio di fine anno agli italiani facendo riferimento ad Aldo Moro. "Talvolta corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell'Europa. Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo. Assistiamo, persino, al riaffacciarsi della corsa all'arma nucleare». E sul voto del 4 marzo: "Le elezioni aprono, come sempre, una pagina bianca: a scriverla saranno gli elettori e successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro sono affidate le nostre speranze e le nostre attese». "Mi auguro un'ampia partecipazione al voto - ha aggiunto - e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese. Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta". "Abbiamo di fronte, oggi - ha continuato - difficoltà che vanno sempre tenute ben presenti. Ma non dobbiamo smarrire la consapevolezza di quel che abbiamo conquistato: la pace, la libertà, la democrazia, i diritti. Non sono condizioni scontate, né acquisite una volta per tutte. Vanno difese - ha esortato il capo dello Stato - con grande attenzione, non dimenticando mai i sacrifici che sono stati necessari per conseguirle".
"Non è mio compito formulare indicazioni"
Il capo dello Stato ha dunque ufficialmente svolto il suo compito, ha portato il Paese - con i suoi interventi diretti e indiretti, con la sua moral suasion, con le sue decisioni - alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo rispettando "il ritmo, fisiologico, della Costituzione». Si arriva al rinnovo del Parlamento con una nuova legge elettorale "omogenea per le due Camere». A questo punto "non è mio compito formulare indicazioni", le elezioni "aprono una pagina bianca" che dovrà essere "scritta dagli elettori" e, successivamente, "dai partiti" che dovranno avere ben presente che "l'orizzonte del futuro costituisce il vero oggetto dell'imminente campagna elettorale». È questo il messaggio che Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno, ha lanciato agli italiani (e al mondo politico). Il capo dello Stato ha richiamato di fatto i cittadini italiani e i loro rappresentanti in Parlamento ad impegnarsi, in termini diversi ovviamente, per il futuro del Paese. Ai primi, con evidente riferimento al tema dell'astensionismo sempre più presente nelle nostre competizioni elettorali, ha chiesto "un'ampia partecipazione al voto", senza che "nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese".
Ai partiti: "Occorre preparare il domani"
Ai partiti invece ha detto che "occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere. Un'era che pone anche interrogativi sul rapporto tra l'uomo, lo sviluppo e la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la siccità, la limitata disponibilità di acqua, gli incendi devastanti». Si manifesta, a questo riguardo, ha sottolineato, "una sensibilità crescente, che ha ricevuto impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri più fervidi». Il capo dello Stato ha spiegato che "cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri, e la organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre ne appaiono». E "in questo tempo, la parola "futuro" può anche evocare incertezza e preoccupazione. Non è stato sempre così. Le scoperte scientifiche, la evoluzione della tecnica, nella storia, hanno accompagnato un'idea positiva di progresso». I cambiamenti tuttavia, è stata l'esortazione di Mattarella di fatto al mondo politico e istituzionale, "vanno governati per evitare che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità. L'autentica missione della politica - ha sottolineato - consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre.
"Proposte realistiche e concrete"
"L'orizzonte del futuro costituisce, quindi - ha continuato - il vero oggetto dell'imminente confronto elettorale. Il dovere di proposte adeguate - proposte realistiche e concrete - è fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese». Mattarella, chiarendo che "non è mio compito formulare indicazioni", ha sottolineato che "ancora una volta, il lavoro resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. È necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano». Il capo dello Stato ha ricordato che "si è parlato di recente di una Italia quasi in preda del risentimento». Non lo ha negato ma ha aggiunto di conoscere "una Paese diverso, generoso e solidale». I problemi che abbiamo davanti, ha sostenuto Mattarella, "sono superabili. Possiamo affrontarli con successo facendo ciascuno interamente la parte propria. Tutti, specialmente chi riveste un ruolo istituzionale e deve avvertire, in modo particolare, la responsabilità nei confronti della Repubblica".
Il pensiero ai terremotati
Il presidente ha espresso solidarietà ai "tanti nostri concittadini" che "vivono queste festività in condizioni di disagio per le conseguenze dei terremoti, che hanno colpito larga parte dell'Italia centrale. A loro desidero far sentire la vicinanza di tutti. Gli interventi per la ripresa e la ricostruzione proseguono e, talvolta, presentano difficoltà e lacune. L'impegno deve continuare in modo sempre più efficiente fino al raggiungimento degli obiettivi. Ha espresso "solidarietà ai familiari delle vittime di Rigopiano e della alluvione di Livorno; ai cittadini di Ischia, che hanno patito gli effetti di un altro sisma. E a tutti coloro che, nel corso dell'anno, hanno attraversato momenti di dolore». "Un pensiero particolare - ha continuato - va ai nostri concittadini vittime dell'attentato di Barcellona. Il loro ricordo, unito a quello delle vittime degli attentati all'estero degli anni precedenti, ci rammenta il dovere di mantenere la massima vigilanza nella lotta al terrorismo». "Riguardo a questo impegno - ha detto ancora Mattarella - vorrei ribadire la riconoscenza nei confronti delle nostre Forze dell'Ordine, dei nostri Servizi di informazione, delle Forze Armate, ripetendo le stesse parole di un anno fa: "Anche nell'anno trascorso hanno operato, con serietà e competenza, perché in Italia si possa vivere con sicurezza rispetto a quel pericolo, che esiste ma che si cerca di prevenire». Infine, al termine di un discorso durato non più di dieci minuti, il presidente della Repubblica ha voluto rivolgere "un saluto a quanti, questa sera, non stanno festeggiando perché impegnati ad assolvere compiti e servizi essenziali per tutti noi: sulle strade, negli ospedali, nelle città, per garantire sicurezza, soccorso, informazione, sollievo dalla sofferenza. A loro, ringraziandoli, esprimo un augurio particolare".
Grasso: "Mattarella ci invita a non cadere nella 'trappola di un eterno presente"
"Il Presidente della Repubblica ci invita a non cadere nella 'trappola di un eterno presente'. Un sentimento che porta ad ignorare il passato e a oscurare l'avvenire: si tratta di un pericolo estremamente reale in questo momento della nostra storia, non solo nel nostro Paese. Dobbiamo affrontarlo, come afferma il Presidente Mattarella, ricordando che 'la democrazia vive di impegno nel presente, ma si alimenta di memoria e di visione del futuro'». Così il Presidente del Senato, Pietro Grasso, in una dichiarazione. "Anche per questo motivo - aggiunge il Presidente Grasso - assume particolare importanza l'anniversario della Costituzione della Repubblica Italiana, richiamato dal Capo dello Stato all'inizio del suo discorso e che abbiamo ricordato in Senato lo scorso 27 dicembre, nello stesso giorno e nella stessa Sala in cui fu firmata settant'anni fa la Carta Costituzionale. 'Patrimonio di valori, di principi, di regole - come afferma il Presidente della Repubblica -, che costituiscono la nostra casa comune'. E insieme 'cassetta degli attrezzi' per affrontare le sfide dei nostri giorni. A cominciare dal lavoro che resta, come dice il Presidente Mattarella, 'la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro'. Una sfida che potremo affrontare - conclude Grasso - rammentando che non esistono formule magiche e compiendo ciascuno la propria parte, come ci esorta a fare il Presidente della Repubblica".
Renzi: "Un discorso bello e condivisibile"
"Un discorso bello e condivisibile. Il Presidente della Repubblica ha accompagnato con equilibrio e senso delle istituzioni questa fase e a lui va il sentito ringraziamento mio e di tutto il Partito Democratico». Così Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, commenta il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Alfano: "Un popolo che con coraggio sa costruire il futuro"
"Le parole del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giungono, puntuali a ricordare che il nostro Paese è grande e generoso e che gli italiani sono un popolo che con coraggio sa costruire il futuro, salvaguardando il bene democratico" ha commentato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. "Anche la politica estera ha giocato un ruolo strategico: ha connesso l'Italia in modo più forte con gli altri Paesi dell'Unione e non solo, poiché la pace, la libertà, la democrazia, la sicurezza, il senso di umanità, come sottolinea il presidente Mattarella, sono patrimonio comune. Particolarmente apprezzabile - per la scelta che molti di noi hanno compiuto - la sottolineatura dell'importanza della durata quinquennale di questa legislatura, così come previsto dalla Costituzione».
Brunetta: "Condivisibile ed equilibrato"
"Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un augurio condivisibile ed equilibrato. Che le elezioni del #2018 siano partecipate, che ci sia un grande bagno di democrazia, e che il Parlamento sappia esprimere una maggioranza in grado di governare. Noi siamo certi che ci sarà un forte governo di centrodestra, con la guida responsabile di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi. Vinceremo con proposte concrete e realizzabili, così come auspicato dal Capo dello Stato, intervenendo con decisione per riformare, tra le altre cose, il mercato del lavoro distrutto dal Jobs Act di Renzi. Siamo pronti a raccogliere la sfida. Siamo pronti a governare il Paese. Dopo gli anni bui della sinistra al potere è giunta finalmente l'ora di guardare al futuro con speranza e ottimismo. Il 4 marzo 2018 è ormai vicino». Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
Gasparri: "Parole di saggezza"
"Un ruolo da arbitro e da garante quello che il Presidente della Repubblica si è giustamente ritagliato nel suo messaggio di fine anno, rimettendosi alle scelte che gli elettori finalmente tra qualche settimana potranno fare grazie alla nuova legge elettorale, omogenea per i due rami del Parlamento come lo stesso Mattarella aveva auspicato. Le sue parole di saggezza e di richiamo ai principi della Costituzione e al ruolo decisivo delle nuove generazioni, di cui Mattarella invoca una più ampia partecipazione alla vita politica e democratica, fanno però rilevare alcuni dei problemi principali della nostra agenda. Mattarella, pur nella sua prudenza, non ha potuto non evidenziare per quanto riguarda le zone dell'Italia centrale colpite dal terremoto 'difficoltà e lacune nell'opera di ricostruzione'. Questo monito dovrebbe far riflettere chi doveva fare e non ha fatto ed ha lasciato migliaia di italiani, anche in questo periodo di festività, in condizioni di grave abbandono». Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI), vicepresidente del Senato.
Solo Salvini prende le distanze
Solo Matteo Salvini prende le distanze: "Mattarella richiama a una Costituzione tradita, offesa, ignorata dagli ultimi governi di sinistra. La difesa del lavoro citata da presidente della Repubblica corrisponde al nulla fatto dal governo. La difesa del risparmio, della famiglia e dei confini sono stati dimenticati: col governo Salvini la Costituzione e i diritti degli italiani torneranno protagonisti». Così Matteo Salvini, candidato premier, ha commentato il discorso del presidente della Repubblica. Aggiungendo: "Nella Prima Guerra Mondiale i nostri nonni morivano per difendere i confini dagli stranieri, oggi il governo gli immigrati li va a prendere a casa e li mette in albergo. Basta. Prima gli italiani, e i nostri figli avranno un futuro libero e sicuro".
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