29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Immigrazione e enti locali

Sindaci leghisti in prima linea contro l'accoglienza imposta: multe fino a 5000 euro a chi ospita migranti di nascosto

Sindaci leghisti contro il continuo arrivo di immigrati nei loro comuni. Diversi primi cittadini del Carroccio in Lombardia hanno unito le forze nel tentativo di contrastare i diktat delle Prefetture e del ministero dell'Interno, e scoraggiare chiunque voglia ospitare migranti, senza comunicarlo al Comune

Migranti
Migranti Foto: ANSA/ STEFANO BIZZI ANSA

ROMA - Sindaci leghisti contro il continuo arrivo di immigrati nei loro comuni. Diversi primi cittadini del Carroccio in Lombardia hanno unito le forze nel tentativo di contrastare i diktat delle Prefetture e del ministero dell'Interno, e scoraggiare chiunque voglia ospitare migranti, senza comunicarlo al Comune. «In questi giorni i sindaci della Lega, in Lombardia, hanno emanato un’ordinanza che prevede sanzioni fino a 5.000 euro per quei soggetti privati che non comunicano la partecipazione ai bandi delle prefetture per l'accoglienza degli immigrati richiedenti asilo», ha spiegato Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda. «Le leggi sono chiare, i sindaci sono autorità sanitarie locali e autorità di pubblica sicurezza. E’ impensabile che prefetti e privati li scavalchino sistematicamente scaricando sui Comuni centinaia di persone che, dopo pochi mesi, andranno a bussare alla porta del sindaco per chiedere assistenza» aggiunge.

Sindaci leghisti in prima linea
L'«apripista» è stato il sindaco leghista di Palazzago, subito seguito a ruota da diversi colleghi. Nelle prossime settimane, poi, l'ordinanza sarà adottata da tutti i sindaci leghisti lombardi. "Non possiamo tollerare che i sindaci siano scavalcati nella gestione dell'arrivo degli immigrati dai Prefetti e dai privati". Non è la prima iniziativa di questo genere da parte di primi cittadini del Carroccio. Lo scorso anno proprio di questi tempi, ad esempio, I sindaci lombardi della Lega presentarono il conto al ministro dell'Interno e chiesero il rimborso delle spese sostenute dalla polizia locale per l'identificazione degli immigrati privi di documenti e di permesso di soggiorno, per un totale di 460 euro a persona. L'idea è stata del sindaco di Saronno Alessandro Fagioli della Lega. Una proposta subito sposata dal segretario della Lega Lombarda, e imitata da altri primi cittadini del Carroccio.

Ma anche sindaci Pd protestano
Ma non sono solo i sindaci leghisti a ingaggiare un braccio di ferro con Prefetture e istituzioni romane sull'accoglienza. Ha fatto scalpore, ad esempio, l'uscita della sindaca Pd di Codigoro, che ha proposto di alzare le tasse a chi ospita migranti. E ancora, il sindaco di Besnate (Varese) Giovanni Corbo, che ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il «mancato rispetto della quota nazionale di tre richiedenti asilo ogni mille abitanti».