28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Uccide per difendersi

Genova, uccide il convivente a coltellate: «Mi picchiava sempre. Voleva ammazzarmi»

Si difende Alessia Mendes, dopo aver ucciso a coltellate il fidanzato convivente. «L’ho colpito per salvarmi», ha dichiarato la donna che lo accusa di essere stata picchiata tutti i giorni, fino a ieri.

Uccide il fidanzato a Genova
Uccide il fidanzato a Genova Foto: ANSA

GENOVA – Finisce in tragedia il rapporto tra Alessia Mendes, italo-brasiliana di 39 anni e il suo convivente Alessio Rossi, di 35 anni. Dopo anni, pare, di litigi, la donna ha deciso di porre fine a quello che lei stessa ha definito «un incubo». Motivo dell’omicidio? L’ennesima violenza domestica. «Mi picchiava praticamente tutti i giorni – avrebbe dichiarato in sua difesa Alessia Mendes – Quell’uomo aveva trasformato la mia vita in un incubo. Ero costretta a uscire di casa con gli occhiali e le sciarpe anche d’estate per coprire i lividi che mi procurava». Ma ieri le cose sono andate diversamente. «Aveva un coltello in mano – avrebbe detto la donna – Cosa dovevo fare? L’ho disarmato e mi sono difesa». E così lei, ballerina di Lap Dance, ha posto fine al suo rapporto travagliato con il convivente, un meccanico disoccupato, nella sua casa di via Pellegrini al Campasso di Sampierdarena.

L’aria sconvolta
Alessia Mendes, come comprensibile, è sconvolta da quanto accaduto. E forse anche lei stessa stenta a credere che sia accaduto. Nell’ufficio della questura di Genova, dove insieme al suo avvocato Gabriella De Filippis è stata ascoltata, fa fatica a raccontare di come in un istante ha posto fine ai soprusi di anni. Qui, ad ascoltarla, ci sono il PM Paola Crispo che si occupa di reati contro le fasce deboli, il capo della squadra mobile Marco Calì e la responsabile delle volanti Alessandra Bucci. Tra singhiozzi, lacrime e affanno, la Mendes confessa: «Volevo bene a quel ragazzo, mi dispiace non era mia intenzione ucciderlo, ma volevo difendermi». Il suo è stato soltanto un tentativo di difesa, ripete all’infinito.

L’ennesima lite e poi…
Raccontando ancora una volta cosa è accaduto, Alessia Mendes spiega agli inquirenti: «È tornato a casa. Era su di giri. Se aveva preso della droga? Non ricordo. Ha iniziato ad attaccarmi, a offendermi, io ho reagito». Tuttavia, non è così lucida nell’esporre i fatti e il racconto si fa un po’ nebuloso, scivola un po’ sui dettagli. «Prima si è messo a urlare, poi ha afferrato il coltello – prosegue – È stato in quel momento che mi sono spaventata e ho capito che mi stava per uccidere. Dentro di me ho trovato una forza incredibile. Gli ho tolto l’arma di mano e l’ho colpito». Alle 16:30 circa di ieri, Alessio Rossi ha trovato dunque la morte per strada, a pochi passi dal portone di casa, dove l’hanno trovato gli agenti accorsi sul luogo. Secondo le testimonianze, la donna prima dell’arresto ha minacciato di suicidarsi.
«Stiamo chiarendo l’esatta dinamica di quanto successo – ha dichiarato il procuratore capo di Genova – ma visti i precedenti non appare del tutto inverosimile la versione che ha dato la donna e cioè che abbia agito per difendersi».