20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Post sul blog di Beppe Grillo

M5S alla Lorenzin: «Vaccini? Non sono temi da sì o no. Vogliamo capire»

«Sullo specifico delle misure di obbligatorietà come introdotte nel Decreto Lorenzin ci riserviamo di giudicare dopo aver letto il decreto nella sua interezza (e nella sua versione definitiva), e dopo esserci consultati con i nostri esperti nazionali ed internazionali di riferimento».

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin Foto: ANSA

ROMA - «Il MoVimento 5 Stelle è a favore delle vaccinazioni e vuole che nel Paese ci sia la massima copertura vaccinale possibile. Noi siamo favorevoli all'obbligatorietà dei quattro vaccini che oggi, per legge, sono già obbligatori, e siamo anche favorevoli all'introduzione di misure di obbligatorietà per vaccini che proteggono da malattie per le quali esiste una reale emergenza epidemica (come esiste al momento per il morbillo). Sullo specifico delle misure di obbligatorietà come introdotte nel Decreto Lorenzin ci riserviamo di giudicare dopo aver letto il decreto nella sua interezza (e nella sua versione definitiva), e dopo esserci consultati con i nostri esperti nazionali ed internazionali di riferimento. La nostra speranza è che su questo tema si possa avere una seria discussione tra tutte le forze politiche, possibilmente senza strumentalizzazioni di alcun genere, vista l'importanza del tema in termini di diritto alla salute individuale e pubblica». Lo scrive il Movimento 5 Stelle in un posto pubblicato sul blog di Beppe Grillo.

Il MoVimento 5 Stelle, viene detto, «rimane favorevole - in linea generale ma con le dovute specificazioni la cui complessità non può essere discussa o riassunta in un comunicato stampa - allo sviluppo di una politica di raccomandazione dei vaccini capillare nel territorio, sostenuta dalle necessarie risorse finanziarie ed infrastrutturali, affinchè le famiglie siano accompagnate dai propri pediatri e dai propri medici verso la vaccinazione, e affinchè venga rimosso ogni ostacolo pratico alla vaccinazione stesso (in altre parole, un adeguato potenziamento dei servizi a tutti i livelli)».

L'approccio che «noi proponiamo - ha spiegato il post - include anche lo stanziamento di risorse per la creazione di un'anagrafe vaccinale nazionale, di efficaci meccanismi di monitoraggio della copertura a livello nazionale e regionale, la formazione di un comitato indipendente di consulenza composto da esperti del settore (sul modello americano dell' ACIP, Advisory Committee on Immunization Policies) con almeno il 50% di rappresentanti internazionali».

Questo approccio, che «è modellato sulle 'immunization policies' dei paesi Scandinavi (e di 47 stati USA su 50), si basa sul coinvolgimento attivo e responsabile della popolazione ed ha anche il notevole vantaggio di creare un patrimonio di fiducia reciproca tra cittadini ed istituzioni che potrà essere usato per implementare ogni altra politica di prevenzione sanitaria (alimentazione, allattamento, attività fisica, etc). Come spiegato precedentemente - ha continuato M5S - questa posizione di fondo in favore di un approccio 'persuasivo' alla vaccinazione include clausole di salvaguardia che introducono misure coercitive ('obbligo') in caso di emergenze epidemiche oppure di cadute della copertura vaccinale sotto le soglie che garantiscono l'immunità di gregge».

Pr il movimento «va da sè che questo tipo di approccio non può essere considerato nè interpretato in alcun modo come una posizione più morbida nei confronti dell'anti-vaccinismo, che è un fenomeno senza alcuna base scientifica che noi rigettiamo completamente. Al contrario, noi crediamo che il tipo di persuasione attiva e capillare così delineato rappresenti il modo migliore per sconfiggere ogni forma di 'vaccine hesitanc' e 'vaccine resistance' in modo completo e duraturo. In questo senso noi respingiamo fortemente qualsiasi insinuazione su una presunta equazione "obbligo contro non-obbligo = pro-vaccini contro anti-vaccini", che è del tutto insensata dal punto di vista scientifico».

«Noi confidiamo sul fatto - conclude il movimento - che su questo tema così importante si possa avere una discussione seria ed informata tra tutte le forze politiche italiane. Sarebbe la soluzione giusta per tutti, ed il modo migliore per sviluppare insieme la miglior 'immunization policy' per il nostro Paese».