Berlusconi d'accordo con Grillo: «Il sistema è tripolare»
Il leader di Forza Italia: «Bisogna evitare l'accordo Pd-M5S o la liaison Lega-M5s». Il leader del Movimento 5 Stelle: «Serve premio per governabilità». Prestigiacomo: «No al maggioritario, coerenti dall'inizio»
ROMA - «Siamo per il proporzionale perché, in un sistema tripolare, c'è il rischio che governi una minoranza che non raggiunge nemmeno il 30% dei votanti». Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un colloquio riportato dal Giornale e raccolto durante una serata elettorale a Erba. Per l'ex premier «bisogna evitare l'accordo Pd-M5S o la liaison Lega-Grillo». Quanto all'ipotesi larghe intese con Matteo Renzi, «di lui non ci si può fidare», ha tagliato corto Berlusconi.
Grillo: «Serve premio per governabilità»
«Con un sistema tripolare ci vuole una legge che permetta la governabilità con la vittoria di una lista affinché possa realizzare il proprio programma senza pasticci, ammucchiate e inciuci». Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, parlando di legge elettorale in una intervista al Corriere della Sera.
«Come dice Toninelli - ha aggiunto - fondiamo il Legalicum con la proposta del pd Fragomeli (che prevede il premio al 37% e un doppio turno, ndr) cosi da dare certezza di governabilità».
Prestigiacomo: «No al maggioritario, coerenti dall'inizio»
«Siamo contrari a un sistema maggioritario. Lo abbiamo detto fin da subito e continuiamo a ripeterlo. Invece il Pd insiste con l'idea di conservare nella nuova legge elettorale almeno un pezzetto di maggioritario trovando un 'accordino' con i centristi, il cui unico obiettivo è quello di non sparire dalla scena politica dopo le prossime elezioni. Siamo l'unica forza politica che è rimasta coerente alle sue idee fin dall'inizio». Lo ha dichiarato in una nota la deputata di Forza Italia Stefania Prestigiacomo.
«Vogliamo - ha spiegato - una legge proporzionale con premio di maggioranza alla coalizione sia alla Camera che al Senato e una soglia di sbarramento equilibrata. Il Pd deve decidere se trovare un accordo con la totalità del parlamento oppure se vuole approvare un'altra legge elettorale a colpi di maggioranza, sempre che dimostri di averne una. L'ultima volta che lo ha fatto è venuta fuori una legge incostituzionale, l'Italicum».
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