28 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Mai scritto che è massone: pongo però interrogativo sul massoneria

Etruria, De Bortoli ribatte a Renzi: nessuna ossessione personale. E sulla massoneria pongo un interrogativo

L'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli ribatte al segretario Pd Matteo Renzi a proposito delle rivelazioni sul caso Etruria contenute nel suo libro

L'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli.
L'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli. Foto: ANSA / MATTEO BAZZI ANSA

ROMA - «Nessuna ossessione personale». Ferruccio De Bortoli ex direttore del Corriere della Sera e attuale editorialista del giornale replica a Matteo Renzi sulla vicenda Banca Etruria. «Il segretario del Pd sostiene che io avrei nei suoi confronti un'ossessione personale - scrive De Bortoli sul sito del Corriere -. Forse perché dà a me la colpa per non aver avuto i voti necessari per entrare a far parte del consiglio d'amministrazione della Rai. Essere bocciati da una commissione parlamentare non è piacevole, lo capisco. Segnalo all'ex premier che avendo detto due volte no alla proposta di fare il presidente, non era tra le mie ambizioni essere eletto nel cda della Rai. Visto quello che sta accadendo, ringrazio di cuore per non avermi votato. Non avrei potuto comunque accettare avendo firmato un patto di non concorrenza».

Massoneria?
Chiarisce ancora l'ex direttore del Corsra: «Io non ho mai scritto che è un massone, mi sono solo limitato a porre l'interrogativo sul ruolo della massoneria in alcune vicende politiche e bancarie. Ruolo emerso, per esempio, nel caso di Banca Etruria. Ho commesso degli errori, certo. Nel libro ne ammetto diversi in oltre quarant'anni. Come quello in un articolo pubblicato sul Corriere sul caso JpMorgan -Mps della data di un sms solidale inviato da Marco Carrai a Fabrizio Viola, licenziato proprio dal suo governo».

Scuse
«Non so quali falsità siano state scritte sul soggiorno a Forte dei Marmi nell'estate del 2014. Mi aspetterei invece da Renzi che chieda scusa al collega del Corriere che, in quella occasione, stava facendo il suo lavoro e alloggiava nell'hotel. L'inviato venne minacciato dalla scorta che gli intimò di andarsene. E gli faccio i miei migliori auguri per il suo libro che uscirà a breve», conclude De Bortoli.