18 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Politica e sicurezza

Renzi boccia la legittima difesa, Alfano la difende

Il leader del Pd ha sconfessato a tarda sera le nuove norme approvate ieri dalla Camera: «Da parte mia inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica, visto che io per primo - leggendo il testo- ho avuto e ho molti dubbi»

Il segretario del Pd, Matteo Renzi
Il segretario del Pd, Matteo Renzi Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - Il leader del Pd Matteo Renzi ha sconfessato a tarda sera le nuove norme che disciplinano la legittima difesa promosse e approvate nel pomeriggio di ieri dalla Camera su iniziativa e con i voti del suo partito e dei centristi di Ap. Lo stop lo ha annunciato Renzi ai suoi elettori, comunicandolo sulla app da lui inaugurata per le primarie nella rubrica dedicata alle domande e risposte dirette con gli iscritti, in risposta alla critica di tal Alessandro convinto che la nuove norme «ridicole» avrebbero fatto perdere «credibilità e voti» al Pd.

Renzi: ho molti dubbi
«Caro Alessandro - ha scritto il rieletto segretario del Pd - capisco la tua considerazione. Da parte mia inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica, visto che io per primo - leggendo il testo- ho avuto e ho molti dubbi». «Matteo - era stato l'avvertimento di Alessandro a una manciata di ore dall'ok della Camera al testo del Pd - ti scrivo da tuo sostenitore convinto per dirti che la legge sulla legittima difesa così come è percepita fa scappare da ridere anche a uno come me. Sono in mezzo alle persone normali tutti i giorni e ti assicuro che una cosa del genere ci fa perdere credibilità e, di conseguenza, voti. Le cose o si fanno oppure no».

Alfano: nostro successo politico
L'approvazione alla Camera delle nuove norme sulla legittima difesa «rappresenta per Alternativa popolare un successo politico e fornisce una risposta alla domanda di sicurezza che viene dall'opinione pubblica. Al Senato ci impegniamo fin d'ora a migliorare il testo, per tenere anche fede all'alleanza di scopo con Idv che su questo tema sensibile ha raccolto le firme di due milioni di cittadini». Lo afferma Angelino Alfano in un'intervista al 'Corriere della Sera'. «Non abbiamo accettato la logica di una legge pur che sia -aggiunge - e abbiamo fatto prevalere il buon senso per non lasciare il Paese al vociare inconcludente degli estremisti».

Solo strumentalizzazioni
Alfano parla anche della scelta di Berlusconi di non far votare il provvedimento da Fi. «E' che non si voleva dividere - sottolinea - il fronte delle opposizioni, questo è il punto. Ma è un errore la ribalta dell'estremista: la luce viene infatti accesa su un giocherellone come Salvini a cui non si può affidare il paese. E mentre questo accade, Forza Italia resta nell'ombra». Il ministro degli Esteri commenta poi il rischio che al Senato manchino i voti per l'approvazione. «Al punto in cui siamo - osserva - sarebbe irresponsabile se qualcuno insabbiasse o facesse cadere il provvedimento. Dovrebbe risponderne a noi e soprattutto al Paese. Per Ap si tratta di una legge sulla quale ha assunto un impegno con i cittadini", "a meno che non si spacchi il Pd perché non dovremmo avere i voti?». Quanto a uno dei punti più controversi del provvedimento, il leader di Ap, sottolinea: «basterebbe leggere la norma per capire che vale a mezzanotte come a mezzogiorno. Il resto sono strumentalizzazioni. La sicurezza è una priorità».