28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Noi a disposizione del centrodestra ma senza marmellate

Salvini a Torino: «I cinquestelle? Si sono renzizzati»

Matteo Salvini giunge a Torino nel giorno in cui ad Ivrea si svolge la kermesse organizzata da Davide Casaleggio, alla presenza dei big pentastellati

Il leader della Lega Matteo Salvini.
Il leader della Lega Matteo Salvini. Foto: ANSA / MATTEO BAZZI ANSA

TORINO - Matteo Salvini giunge a Torino nel giorno in cui ad Ivrea si svolge la kermesse organizzata da Davide Casaleggio, alla presenza dei big pentastellati. «I cinquestelle si sono renzizzati, fanno la loro Leopolda con un sacco di quattrini e con grandi nomi, noi qui con meno soldi e con più serietà», attacca il leader della Lega. «I grillini parlano di lavoro e poi proponi di regalare 800 euro agli immigrati che poi pagano i cassaintegrati italiani. Mi sembrano fuori dal pianeta»

I 5stelle renzizzati
Certo, dalla campagna elettorale Salvini non ha cambiato idea: tra Fassino e Appendino e tra Marino e Raggi avrebbe scelto le seconde. Eppure, con il senno di poi, il leader leghista nota che, nonostante le vittorie a cinque stelle, nulla è cambiato, soprattutto a Torino, dove «c'è questo accordo sostanziale Chiamparino Apppendino, Pd e cinquestelle: tanto fumo e niente arrosto».

Roma, Torino, l'Italia
A Roma il caos, a Torino il nulla: questa è la visione di Salvini. Che è pronto a preparare un'alternativa per l'Italia in vista delle elezioni. «Per me si vota a ottobre», ha detto. A proposito del centrodestra, a margine dell'iniziativa, ha aggiunto: «Bisogna riproporre a livello nazionale ciò che funziona bene a livello locale. Noi governiamo da vent'anni in Lombardia e Veneto, mi piacerebbe che ci fossero governo identici, virtuosi, onesti e vicini alla gente e che potessero riproporsi senza alcuna soccombenza a Bruxelles e alle sue normative folli». Quanto all'ipotesi di partito unico, Salvini ha sgombrato il campo: «Non stiamo parlando di partiti unici: la Lega è la Lega, noi ci mettiamo a disposizione ma senza marmellate».

Siria e Trump
Salvini ha fatto accenno anche allo scenario internazionale, con particolare attenzione all'attacco ordinato da Donald Trump alla base siriana da dove, a detta dell'Occidente, sarebbero partiti raid chimici. «Il gendarme del mondo farebbe bene a star tranquillo e a stare a casa», ha detto Salvini, che osserva: «Voglio una prova. Gli esperti dicono che le armi chimiche non avrebbero fatto 50 morti ma 50mila. Qualcuno non ce la racconta giusta».