19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Lo strappo di Pizzarotti al M5S

M5s, l'addio di Pizzarotti a Beppe Grillo: «Me ne vado da uomo libero»

Il sindaco di Parma ha annunciato durante la conferenza stampa convocata per l'occasione il suo addio al M5S. Dopo l'assoluzione dall'accusa di abuso di ufficio si è allargato il divario tra Federico Pizzarotti e il Direttorio fino a sfociare in un divorzio formale

PARMA – Il momento dell'addio di Pizzarotti al Movimento 5 stelle è arrivato. E' stato lo stesso sindaco di Parma a dare l'annuncio durante la conferenza stampa convocata lunedì 3 ottobre. Dopo anni di incomprensioni e accuse reciproche è stato ufficialmente convalidato il divorzio da Beppe Grillo e gli altri esponenti pentastellati.

L'addio di Pizzarotti al M5S
«Sono sempre stato un uomo libero e non posso che uscire da questo M5s, da quello che il movimento è diventato oggi, che non è quello di quando era nato». Con queste parole ha esordito il sindaco di Parma durante la conferenza stampa in municipio indetta per annunciare la sua uscita dal Movimento pentastellato. La decisione è maturata dopo 140 giorni dalla sospensione decisa dal Direttorio a seguito dell'iscrizione del primo cittadino nel registro degli indicati per abuso d'ufficio nell'inchiesta per le nomine al Teatro Regio.

L'assoluzione dall'accusa di abuso di ufficio
Dopo la sua assoluzione e l'archiviazione dell'indagine, il sindaco di Parma aveva chiesto un confronto con il Direttorio, dal quale pretendeva anche le scuse formali per l'accaduto. Ma la sua richiesta non è mai stata esaudita. «Noi siamo quello che siamo sempre stati», quello «che ho voluto rappresentare dal 2009 in poi. Di questo devo ringraziare Beppe Grillo, perché senza Beppe Grillo io non mi sarei alzato dal divano e non sarei davanti ai miei cittadini», ha spiegato Federico Pizzarotti. Ma poi «c'è stato un cambiamento dentro il Movimento 5 stelle».

Il M5S è cambiato?
E io «non posso esimermi dal fatto che sono sempre stato un uomo libero, una persona che ha sempre guardato in faccia le proprie responsabilità, e da uomo libero non posso che uscire da questo Movimento 5 stelle, da quello che è diventato oggi, che non è quello che era quando è nato», ha sottolineato con ardore il sindaco di Parma. E ha proseguito: quando è nato il M5S «eravamo persone libere, critiche, volevamo far entrare le telecamere all'interno dei Consigli comunali» per documentare quello che avveniva e «adesso siamo quelli dei Direttori, praticamente nominati» perché nessuno ha avuto la possibilità di scegliere quali nomi o di candidarsi a ruoli di questo tipo.

Le manifestazioni di solidarietà all'ex grillino
«Da quelli che volevano aprire i Comuni e il Parlamento siamo diventati quelli delle stanze chiuse. E questo non siamo noi», ha concluso Pizzarotti. Poi ha chiesto ai media di finirla con «le ricostruzioni giornalistiche» perché nonostante c'è chi dice che abbia parlato con Civati o abbia avuto contatti con l'Idv, il sindaco di Parma ribadisce di saper «ragionare con la sua testa». Non ci sarà nessuna lista civica e non sta lavorando alla creazione di nessun altro partito a livello nazionale. Dagli ex senatori 5 stelle Battista, Bencini, Bignami, Casaletto, De Pietro, Molinari, Mussini, Orellana, Romani arrivano manifestazioni di solidarietà per Pizzarotti. Secondo gli ex grillini «è la parte buona del Movimento che se ne va»: una «grande perdita» per un gruppo di cittadini che era nato con lo scopo di fare politica dal basso, ma che in poco tempo «si è tradotto nel suo esatto contrario: un partito verticistico e opaco, eroso da un pericoloso mix di arroganza e dilettantismo».