24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Il premier commenta il Rapporto Svimez 2016

Renzi: Il Sud cresce più del resto d'Italia

I dati pubblicati da Svimez, l'Associazione per lo Sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, testimoniano una buona crescita delle regioni meridionali. Il premier commenta: «Un anno fa ci dissero che spacciavamo ottimismo...»

ROMA - Il sud torna a crescere e il premier esprime la propria soddisfazione per i dati pubblicati oggi da Svimez. Intervenendo a Colfiorito all'inaugurazione delle statali del 'Quadrilatero', il presidente del Consiglio ha ricordato come un anno fa, di questi giorni, uscì il rapporto Svimez sul Mezzogiorno e in quel momento tutti dicevano che il sud del Paese era finito, «noi dicemmo che stavamo investendo tanto nel Sud perchè volevamo ripartire; dicemmo che era l'anno in cui si investiva di più nelle infrastrutture del Sud».

L'Italia che si tira su le maniche e lavora
In quel momento, ricorda il premier, «ci tacciarono di essere degli spacciatori di ottimismo». Il rapporto Svimez che esce oggi testimonia, al contrario, che il Sud è cresciuto più del resto del Paese. Questo, ovviamente, non vuol dire avere la «bacchetta magica - aggiunge il premier - ma vuol dire non fare i convegni ma mettersi a lavorare per risolvere i problemi». C'è ancora tanto da fare, sottolinea ancora Renzi, ma se l'Italia si tira su le maniche «questo Paese non è finito, è un Paese infinito nella sua bellezza, nella sua forza e nei suoi valori».

Basta con l'austherity: follia economica, sociale e politica
Riaggiustando il nostro Paese, secondo Renzi, si dà una chiara direzione all'Europa del futuro. «C'è da mettere a posto l'Europa, e lo facciamo chiudendo i conti del passato, le cose lasciate a mezzo», spiega il premier. Solo in questo modo, lavorando in questa direzione, l'Italia andare in Europa «a dire basta con l'austerity: una follia economica, sociale e politica». Un'opera «attesa da decenni», e averla completata «significa dire che l'Italia che si rimette in pista, che tira fuori il suo orgoglio, che ce la mette tutta, che ci prova, è in grado di dare una direzione di marcia diversa all'Europa».

Dalla Basilicata alla Sicilia: il sud che cresce
Svimez annuncia l'uscita del Rapporto 2016 e, nelle anticipazioni, indica come tutte le regioni meridionali abbiano «il segno più» nel 2015. La Basilicata, grazie soprattutto all'automotive, ha il ritmo più intenso di crescita, arrivando a toccare il +5,5%. Anche il Molise registra un tasso di crescita più che positiva con il +2,9%, seguito dall'Abruzzo che arriva al +2,5% sulla spinta dell'industria; più a sud, Sicilia e Calabria crescono grazie agli ottimi risultati dell'agricoltura, toccando la prima un +1,5% e la seconda +1,1%. Campania, Puglia e Sardegna arrancano, arrestando la crescita ad un modesto +0,2% a causa della presenza di alcune crisi industriali. «L'apparato produttivo meridionale sopravvissuto alla crisi sembra essere in condizioni di restare agganciato allo sviluppo del resto del Paese e manifesta una capacità di resilienza», commenta l'associazione che nel Mezzogiorno «rileva la presenza di un gruppo di imprese dinamiche, innovative, con un grado elevato di apertura internazionale e inserite nelle catene globali del valore».