29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
L'attacco del deputato a Matteo Orfini

Stipendi Rai, Di Battista: Pd votò contro il tetto massimo di 240mila euro

Il Movimento 5 Stelle chiede ai deputati del Pd che votarono contro l'emendamento grillino per il tetto massimo di 240mila euro ai dirigenti Rai di ripagare «di tasca loro» i milioni di euro sottratti allo Stato per il servizio pubblico Rai

ROMA – Continua la bagarre politica tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico in merito al nodo spinoso dei maxi stipendi dei dirigenti Rai. Su Facebook, il grillino Alessandro Di Battista si sfoga e attacca il Presidente del PD Matteo Orfini, che un'intervista rilasciata ieri affermava: «N on lascerò la battaglia sugli stipendi RAI a Di Maio e Di Battista». «Ma che discorso è? – si interroga il deputato pentastellato –. Al M5S non interessa intestarsi una battaglia semmai ci interessa risolvere un problema». Il problema, come spiega Di Battista, è quello dei maxi-stipendi in RAI pagati con il canone in bolletta.

All'emendamento del M5S il Pd votò contro
Proprio a tal proposito, la battaglia del Movimento era iniziata nell'ottobre del 2015, quando i grillini presentarono un emendamento in aula (prima firma Mirella Liuzzi, deputata M5S) con il quale si chiedeva anche per la RAI il rispetto del tetto massimo di 240mila euro di stipendio all'anno. Dai dati pubblicati dalla stampa in vista dell'operazione di trasparenza avviata dall'azienda del servizio pubblico, pare che quel tetto non sia stato affatto preso in considerazione. Basti pensare che, per esempio, l'amministratore delegato della RAI, Antonio Campo Dall'Orto, guadagna 652mila euro all'anno. Di Battista precisa ancora che a quell'emendamento il Partito democratico – quello cioè del Matteo Orfini che si lamenta oggi dei maxi stipendi – ovviamente votò contro. «E il Presidente Orfini quello "che non vuole lasciare questa battaglia a Di Battista e Di Maio" neppure era in aula come si vede dal resoconto. Questi hanno davvero la faccia come Renzi!», continua il deputato.

Ridicola l'indignazione di Orfini
Anche sul blog di Beppe Grillo la questione dei maxi stipendi viene abbondantemente trattata e al centro della polemica c'è, ancora una volta, il Pd di Matteo Renzi. Lo sforamento del tetto di 240mila euro è stato possibile grazie a un cavillo, che il Movimento cercò di evitare ma con un emendamento, votato contro dal Pd. Mirella Liuzzi, portavoce del M5S alla Camera, ha commentato le cifre esorbitanti di dirigenti e giornalisti Rai, affermando che tutti sapevano che sarebbe stato possibile superare il tetto degli stipendi Rai di 240mila euro grazie all'emissione di obbligazioni finanziarie. Il Movimento aveva tratto l'argomento in aula l'anno scorso durante la legge di riforma della governance Rai: «Sarebbe bastato votare a favore del mio emendamento per evitare gli stipendi faraonici di 600mila euro del direttore generale Campo dall'Orto e di tanti altri». Il Partito Democratico votò contro. Votò contro anche quando Liuzzi ripresentò lo stesso emendamento durante la legge di stabilità: «Quindi è ridicola e falsa l'indignazione di Matteo Orfini».

Il Pd ha sbagliato, il Pd paga
Dunque, come si legge sul blog a cinque stelle, se fosse stata applicata la legge si sarebbero risparmiati milioni di euro all'anno: la responsabilità di questo «megaspreco» è dunque da attribuirsi tutta al Pd. Ma l'attacco dei grillini si fa ancora più duro quando i pentastellati pretendono che tutti i deputati che votarono contro quell'emendamento dei Cinque Stelle sono chiamati a restituire «questi soldi allo Stato di tasca loro e gli stipendi dei dirigenti devono essere portati immediatamente al limite vigente». E ancora: «È finito il tempo in cui paga Pantalone (cioè noi) per gli errori dei partiti. Il Pd ha sbagliato? Il Pd paga».