18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Il leader della Lega commenta l'episodio di Ravenna

Salvini: musulmano spara all'aperto in parco pubblico, anche lui «depresso»?

Duro il commento del segretario del Carroccio rispetto all'arresto di un 28enne musulmano che sabato scorso ha esploso due colpi di arma da fuoco in un parco a Ravenna. Per il Gip «allarmante rischio per la pubblica incolumità».

RAVENNA - «Spara all'aperto in un parco pubblico di Ravenna (con pistola rubata), pare anche questo fosse «depresso». Basta». È con queste parole che il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha commentato quanto accaduto nella città romagnola lo scorso sabato, quando un muratore albanese di 28 anni, Fortion Llusha, si sarebbe recato in un parco poco distante dalla sua abitazione e avrebbe esploso due colpi in aria. Dopo il fatto, l'uomo è stato visto aggirarsi in strada con l'arma da fuoco ancora in mano, carica.

«Rischio per la pubblica incolumità»
Per il Gip, quello del 28enne è da ritenersi un comportamento di «allarmante rischio per la pubblica incolumità» e per questo è stata disposta la custodia cautelare. Un cittadino, allarmato dalla scena che vedeva Fortion Llusha aggirarsi in strada parlando da solo con la pistola in mano, aveva avvertito la Polizia che arrestava domenica l'uomo. In seguito ad una perquisizione in casa dell'uomo, si è potuto constatare come vi fosse la presenza di scritte riconducibili alla religione islamica. Per via del protocollo antiterrorismo sottoscritto dall'Italia in seguito ai tragici attentati che hanno colpito l'Europa, gli atti d'indagine saranno trasmessi anche alla procura di Bologna.

Le scritte sospette
Più precisamente, gli inquirenti hanno riscontrato sulle pareti della camera da letto di Fortion Llusha delle scritte in lingua albanese e cenni alla religione islamica, oltre all'ormai tristemente noto «Allah akbar». Il 28enne albanese, secondo le prime ricerche, risulta essere un frequentatore della moschea di Ravenna. Secondo le prime dichiarazioni rilasciate agli inquirenti, Fortion Llusha avrebbe confessato di aver scritto lui stesso quelle frasi sulle pareti di casa, «guidato da uno spirito». Pare che il 28enne avrebbe fatto anche dichiarazioni piuttosto confuse, esprimendosi contro gli atei e affermando di vedere entità maligne.

Detenzione illegale di arma e ricettazione
Le perquisizioni nell'abitazione di Fortion Llusha sono continuate con la scoperta, in garage, di alcune armi, detenute in modo illegale. Nel sottosella del motorino è stata rinvenuta una mannaia in metallo, oltre a circa dieci cartucce di una pistola calibro 38. Altre venti erano state sequestrate in casa di Fortion Llusha. Per il giudice Antonella Guidomei, vi sono stati elementi sufficienti per ritenere necessario che il 28enne restasse in carcere. Inoltre l'arma utilizzata dal giovane per esplodere i colpi nel parco risulta rubata e regolarmente denunciata nello scorso aprile: per questo il pm Cristina D'Aniello ha aperto un fascicolo per detenzione illegale di armi e ricettazione.

Le indagine antiterrorismo
Come detto, tutti gli atti finiranno nelle mani dei pm antiterrorismo coordinati dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, i quali saranno chiamati a capire se Fortion Llusha sabato scorso ha agito perché affetto da problemi psicologici o perché connesso a qualche organizzazione di matrice islamista. Per il Gip non sarebbe superflua una indagine che verifichi se l'atteggiamento del giovane sia volontario o conseguente ad una situazione psicopatologica particolare. Lo stesso Gip ha, però, sottolineato come il comportamento del 28enne sia stato di effettiva pericolosità e solo il repentino intervento del cittadino abbia di fatto evitato una possibile situazione di emergenza.