27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Toninelli: 'Telefonata Grillo? Macchinazione, siamo squadra'

Roma, la giunta c'è. Di Maio blinda Raggi: «Niente liti, solo gossip»

La giunta sarà presentata giovedì, e Luigi Di Maio ha rintuzzato le polemiche sulle liti e le lotte di potere nel Movimento e fatto quadrato intorno a Virginia Raggi

ROMA - A sedici giorni dalla vittoria del Movimento cinque stelle con il 67% al ballottaggio la giunta di Virginia Raggi c'è. Nove assessori più uno a tempo dedicato alle partecipate. La presentazione giovedì in Campidoglio ma già domani una riunione per mettere a punto le priorità. Si parte dunque dopo che Luigi Di Maio ha rintuzzato le polemiche sulle liti e le lotte di potere nel Movimento e fatto quadrato intorno a Virginia «che sapevamo avrebbe avuto tutti contro».

Roma banco di prova
E' che Roma, come c'era da aspettarsi, è la cartina di tornasole di quello che M5S è oggi ma soprattutto di quello che potrebbe diventare. A cominciare da chi, con Beppe Grillo garante e a parole tentato dal passo di lato, sarà alla guida del 'partito'. Anche i grillini di comprovata ortodossia confermano, anche se in conversazioni informali, che per la leadership ci saranno primarie ma il candidato - ormai è chiaro anche da come si muove a livello internazionale - è il vice presidente della Camera Luigi Di Maio.

Di Maio smentisce le liti
Proprio lui, che nella partita del Campidoglio ha svolto il ruolo di mediatore tra le varie anime del Movimento, ha blindato la Raggi ma anche smentito liti o imbarazzi tra lui e Grillo. «Siamo un gruppo compatto e forte. Siamo una comunità - ha puntualizzato su Facebook -. Per quanto provino a farci apparire come gli altri, ogni volta la loro disinformazione gli si rivolta contro come un boomerang». Insomma, ha attaccato Di Maio, «quello che state leggendo sui giornali in questi giorni è falso. Dal gossip su Roma, alle telefonate, alle correnti, alle beghe interne, addirittura le invenzioni sui litigi con Grillo».

Macchinazione?
La telefonata di Grillo e Casaleggio alla Raggi per sbloccare lo stallo sulla composizione della giunta? Per molti cinquestelle è solo una «macchinazione» perchè, spiega Danilo Toninelli, «Beppe non interviene su questioni politiche ma solo come garante per il rispetto dei principi del Movimento». Insomma, conclude Toninelli, «non ci si sforzi a trovare retropensieri che semplicemente non esistono, siamo un'unica squadra e nessuno ha velleità di carriera politica o di arricchimento».

(Fonte Askanews)