Salvini contro mons. Galantino: Complice degli scafisti. Non deve più partire un solo gommone
Per il segretario della Cei, monsignor Galantino, occorre organizzare dei corridoi umanitari e permettere a tutti i migranti di arrivare in Europa. Dura la risposta del leader del Carroccio: «Non deve più partire un solo gommone»
ROMA – Si dice senza parole, Matteo Salvini, di fronte alle considerazioni di Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, secondo cui tutti gli immigrati dovrebbero essere accolti dall'Europa. «Un permesso a tutti gli immigrati?», chiede Salvini, che risponde alla proposta dell'esponente Cei con tre no secchi. «Io bloccherei ogni partenza, di tutti, indistintamente», ha aggiunto il segretario della Lega Nord, intervenendo ad Agorà (Rai3), sul tema immigrazione. «Nel Mediterraneo - ha continuato - mille morti in una settimana sono una strage. Chi ha gestito il fenomeno fino ad ora, Italia, Europa, Onu, evidentemente crea morti». Da Torino, inoltre, il leader della Lega è tornato ad attaccare Monsignor Galantino: «Chi parla così è complice degli scafisti e nemico degli italiani e dei rifugiati veri. Mi auguro che ora rettifichi o chieda scusa». E il segretario del Carroccio ha poi aggiunto: «La quota di immigrati che l'Italia può accogliere in questo momento è zero. Non deve più partire un solo gommone, più ne partono più ne muoiono in mare».
Le parole di Galantino
«L'accoglienza dei richiedenti asilo dev'essere strutturata in tutti i 28 Paesi europei. Non si possono, infatti, salvare le persone e poi non offrirgli una possibilità di futuro». Lo dice Monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, in un'intervista a la Repubblica. Una seconda azione concreta, secondo Galantino, rimarrebbe quella di organizzare i corridoi umanitari. In questo modo si eviterebbe anche la crescita di una tratta di esseri umani oggi gestita da mafie e da terrorismo. Una terza azione concreta riguarda, invece, la possibilità di offrire un permesso di protezione umanitaria a tutti i migranti ospitati in strutture da oltre un anno e che oggi costituiscono «un popolo che si allarga sempre più. In questo modo si ripartirebbe dalla legalità per costruire successivamente percorsi di giustizia e di solidarietà», puntualizza Monsignor Galantino.
Tutti i migranti hanno diritto di presentare domanda di asilo
Secondo il segretario della Cei, l'hotspot sarebbe una riedizione «in brutta copia» dei luoghi di trattenimento di persone. Le Organizzazioni internazionali a tutela dei diritti umani, come anche la Fondazione Migrantes e la Caritas Italiana, hanno già ricordato che i migranti salvati in mare hanno il diritto, sulla base di una storia personale e non di una lista di cosiddetti 'paesi sicuri', di presentare domanda d'asilo e al ricorso se una domanda non venisse accolta. «Sulle navi questo percorso di protezione internazionale non è possibile. Come non è pensabile l'utilizzo di navi destinate al soccorso per far stazionare nel Mediterraneo migliaia di persone in attesa di una non precisata destinazione. A meno che le si voglia riportare nei porti della Libia e dell'Egitto, condannandole a nuove forme di sfruttamento», sottolinea il vescovo.
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